Cosa cambia adesso al Ferrara Buskers Festival? La domanda che si rincorre di bocca in bocca da quando è stato rinnovato il consiglio direttivo trova risposta per voce della nuova presidente Rebecca Bottoni che punta a un “connubio tra innovazione e tradizione” per rinnovare la manifestazione partendo dalle sue origini, a quattro mesi dalla 32esima edizione in scena dal 23 agosto al 1° settembre.
“Vogliamo rivivere quelle emozioni che dal 1987 hanno caratterizzato il festival, basato sui valori di accoglienza e apertura negli anni in cui c’era ancora il muro di Berlino” annuncia la neo presidente, che per abbattere qualsiasi barriera tra musicisti e spettatori ha deciso “con orgoglio e con grande sforzo economico” di aprire il festival ed eliminare l’ingresso a offerta libera.
Addio al Grande Cappello, quindi, e alle porte di accesso presidiate dai volontari di Ibo fin dal 2007. “È un rischio che dobbiamo correre – spiega Bottoni – per ridare la città ai ferraresi e incentivare il pubblico a lasciare un’offerta nel cappello dei musicisti perché i veri buskers non suonano a cachet ma si esibiscono a cappello e chi lo fa per lavoro non vive solo di emozioni”.
Un ammanco che farà tremare le casse del Fbf. “Si sentirà la mancanza, si tratta di più di 20mila euro per i buskers e altrettanti per la beneficenza” rendiconta Bottoni che comunque non intende perdere l’asse portante della solidarietà: “Stiamo valutando soluzioni diverse con Ibo o altre associazioni per mantenere le donazioni benefiche”.
L’ingresso totalmente libero non è l’unica novità della 32esima edizione che vede Copenaghen come città ospite d’onore. “Sulla scia della filosofia danese della hygge che crea un’atmosfera accogliente e piacevole, stiamo realizzando una ‘guida turistica‘ fuori dagli schemi in collaborazione con Unife” racconta Erika Sarson dell’associazione Puedes, ideatrice di un “percorso di due ore per visitare alcuni luoghi storici del festival come Casa Cini, da cui è partito tutto, le Mura, palazzo dei Diamanti e le piazze metafisiche di De Chirico”.
Sono oltre 500 le richieste giunte agli organizzatori per poter suonare nelle strade ferraresi ma, in attesa della scadenza del 30 aprile per l’invio delle candidature, sono stati annunciati i primi due nomi: Utungo Tabasamu e Koradan, quest’ultimo reduce dalla premiazione della sua koritas come strumento musicale più innovativo negli Stati Uniti, vincitori del contest “Vota il tuo busker preferito”.
Confermate le attività in carcere e al centro Maccacaro e le “Notti Buskers” in Castello che hanno definitivamente sostituito le serate al sottomura, “che dovevano fare i conti con costi troppo alti, anche per la vigilanza armata notturna, e con gli esposti dei cittadini per via dell’inquinamento acustico” rivela Rebecca Bottoni che tra gli assi nel… cappello, anticipa una “festa finale innovativa, una playlist Spotify dedicata e progetti futuri per attrarre un pubblico giovane, al passo con l’evoluzione del concetto di buskers”.
Dall’amministrazione arriva un grosso “in bocca al lupo” e un contributo straordinario di 10mila euro in aggiunta a quello già previsto dal piano triennale perché “togliere l’offerta libera è una scelta giusta ma ora bisogna lavorare di fantasia per trovare nuovi metodi di autofinanziamento, considerato che il contributo comunale rappresenta poco più del 10% dell’intero movimento del festival” ricorda il vicesindaco Massimo Maisto.
Anche l’assessore al Commercio Roberto Serra vede la rinuncia all’offerta libera all’ingresso come una “novità importante che verrà accolta positivamente da tutte le categorie economiche, anche in virtù delle nuove location a disposizione come piazza Verdi, finora inesplorata dagli artisti”.
Uno dei simboli del Ferrara Buskers Festival rimane Stefano Bottoni, che ha passato il testimone a sua figlia per vestire i panni di presidente onorario: “Non nascondo le emozioni, nell”86 venivo deriso perché mi dicevano di lasciar perdere; è stato un colpo di fortuna e un colpo di genio trovare un’amministrazione disponibile e ritrovare nuovi stimoli per rendere Ferrara un palcoscenico unico”.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com