Politica
26 Marzo 2019
Bertolasi approva la proposta di Balboni, Marcucci (5S): "Visto che non ci sono emolumenti votiamo a favore"

Nasce il garante degli animali, accordo bipartisan per una figura che lavori gratis per il Comune

di Redazione | 4 min

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di Martin Miraglia

Oltre alla mozione Balboni c’è di più, anche se si tratta principalmente di adempimenti tecnici. È così che si può riassumere la seduta di lunedì del consiglio comunale che oltre alla bocciatura della mozione sul sostegno alla maternità firmata Fratelli d’Italia ha visto invece l’appoggio dell’intero emiciclo sull’istituzione della figura del garante degli animali e sull’adesione alla Plastic Free Challenge presentata da Fochi (M5S) con un ordine del giorno.

La Plastic Free Challenge altro non è che una ‘sfida’ che punta all’abbattimento dell’uso della plastica disincentivando o vietando l’uso degli imballaggi monouso, fatta partire dal ministro dell’Ambiente lo scorso ottobre. E così, complici le raccomandazioni europee, la presenza di un inceneritore in città, la vena ambientalista da sempre presente all’interno dei 5 Stelle e una polemica mai sopita davvero — e che infatti torna ciclicamente a galla — sul nuovo modello di raccolta e le sue tariffe, i pentastellati hanno proposto di impegnare sindaco e giunta “a dichiarare di voler aderire alla campagna” e di “predisporre ogni azione necessaria affinché (…) vengano eliminati tutti gli articoli in plastica monouso, con particolare attenzione a quelli legati alla vendita e alla somministrazione di cibi e bevande”, si legge nel documento.

Queste le azioni proposte dai 5 Stelle, che al contempo poi vogliono una campagna informativa in tutto il settore del pubblico impiego o che col pubblico collabora, che vengono abbastanza prontamente recepite dal consiglio, che quasi senza discussione (c’è giusto un accenno di polemica da parte di Turri, subito spento dopo l’intervento di Alessandro Balboni, e l’approvazione di un emendamento minimale al documento) approva la proposta all’unanimità.

Di fatto è una fotocopia anche il processo di approvazione della mozione per la creazione della figura del garante degli animali presentata da Alessandro Balboni tempo fa ma mai discussa e ripresentata ora per permettere la cofirma al documento di altri 17 consiglieri, dem compresi, e la scalata al primo consiglio utile per la discussione. L’esponente di Fratelli d’Italia cita Gandhi (“la civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”, ebbe a dire) per poi avanzare la proposta presa in prestito da altre realtà di città metropolitane ed enti regionali per chiedere l’istituzione della figura alla quale viene chiesto di ricevere le segnalazioni di abusi sugli animali, smistarle alle autorità competenti (anche giudiziarie, se necessario) e “curare la conoscenza tra il pubblico delle norme che regolano la materia della tutela dei diritti degli animali”. Essenzialmente una campagna informativa dedicata al benessere degli animali, che Bertolasi — che solo la scorsa settimana ha presentato un documento approvato per istituire il cimitero degli animali — approva, ricambiato da Balboni: “Ci scontriamo spesso, ma l’amore per i nostri amici animali che ogni giorno ci ricambiano ci accomuna”.

Non solo: tra i compiti previsti ci sono anche quelli di realizzare un elenco dei servizi, pubblici e privati, destinati alla salvaguardia degli animali; analizzare le condizioni degli animali provenienti dagli altri Paesi; formulare proposte per altri progetti sul tema; promuovere la conoscenza degli interventi messi in atto dalle amministrazioni pubbliche e stilare una relazione annuale su quanto svolto. Un elenco di incombenze di certo importante.

E però, per la figura, “non è previsto alcun emolumento”, nemmeno un caffèlatte offerto per quello che secondo lo stesso estensore della proposta che cita eventi “che mi hanno coinvolto direttamente”, può diventare un carico di lavoro importante. Per questo, viene spiegato dallo stesso Balboni, “di solito si attinge da figure esperte sul tema come avvocati o persone che provengono dalle associazioni del volontariato”. Il rischio che a queste condizioni la figura si possa tramutare in una carica dalla dubbia efficacia buona per il titolo di prestigio quindi è forte.

Dall’aula del consiglio però non emerge nessun rilievo alla questione, nonostante una maggioranza di centrosinistra e la presenza di una pattuglia del Movimento 5 Stelle. Anzi, dai banchi dell’opposizione si alza Marcucci (5S) che invece approva la proposta: “Siamo spesso contrari alle misure di quest’amministrazione che impegnano anche quelle future, ma vista la gratuità della carica voteremo a favore”. È l’unico intervento da registare sul tema, oltre a quello concordatario di Bertolasi.

In un attimo, la discussione volge al termine e per poco non è un plebiscito: su 23 voti i favorevoli sono 22, il garante sarà realtà. L’unico voto fuori dal coro è quello di Facchini (Pd), che invece si astiene. Le sue ragioni però non sono note.

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