Politica
26 Marzo 2019
Verrà avviata una serie di audizioni mirate dei soggetti interessati

Carife. Dalla Regione una “operazione verità”

di Redazione | 3 min

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E' una replica che assomiglia molto a un'ammissione di colpa, quella che il Comune di Ferrara, attraverso il direttore generale Sandro Mazzatorta, invia come 'rettifica' al nostro quotidiano dopo l'inchiesta sui soldi dei ferraresi destinati all'emergenza Covid per l'ospedale di Cona. E' una nota nella quale, volontariamente o meno, il Comune conferma di essersi trattenuto il denaro delle donazioni

Donazioni Covid. Ferraresi a Fabbri: “Trasparenza su destinazione dei fondi”

Dopo l'inchiesta di Estense.com sugli oltre 30mila euro di donazioni Covid fatte dai cittadini ferraresi al Comune di Ferrara per sostenere le spese urgenti legate all'emergenza Coronavirus all'ospedale Sant'Anna di Cona, la consigliera Anna Ferraresi, capogruppo del Gruppo Misto, ha interrogato con urgenza il sindaco Alan Fabbri

“Dare risposte ai 32000 azzerati ferraresi che aspettano che sia fatta luce sulla vicenda Carife dopo i fatti del 2015”. Questo è l’obiettivo che si sono dati i consiglieri regionali ferraresi Paolo Calvano, Alan Fabbri, Marco Pettazzoni e Marcella Zappaterra che hanno incontrato, presso la Sala Fanti dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, i rappresentati dei risparmiatori azzerati e danneggiati dalla vicenda della banca ferrarese.

“Come promesso, abbiamo dato voce alle richieste delle associazioni – dicono i consiglieri – e abbiamo condiviso la necessità di far luce sulla vicenda che ha colpito il nostro territorio. Oggi abbiamo dato il via ad una serie di sedute congiunte delle commissioni regionali bilancio e politiche economiche, nelle quali approfondire quanto avvenuto a Ferrara. Riteniamo doverosa una “operazione verità” per fare chiarezza su una situazione che è capitata a Ferrara ma sarebbe potuto capitare ovunque e mettere in crisi altre comunità. Aspettando l’atteso decreto sugli indennizzi, la Regione vuole essere al fianco dei cittadini approfondendo le responsabilità e acquisendo atti e documenti che possano consentire di esprimere una posizione dell’Assemblea Regionale in merito a quanto avvenuto su Carife”.

Alla seduta congiunta della commissione Bilancio e della commissione Politiche economiche areno presenti anche le associazioni dei consumatori, che hanno dato assistenza amministrativa e legale agli azzerati. “I comitati e le associazioni dei risparmiatori azzerati di Carife – ha riferito Paolo Calvano (Pd) – hanno chiesto ai consiglieri regionali di Ferrara (oltre a Calvano, la dem Marcella Zappaterra e i leghisti Alan Fabbri e Marco Pettazzoni, ndr) di istituire una Commissione assembleare d’inchiesta per fare luce sulla vicenda del fallimento della banca. Dato che una commissione assembleare d’inchiesta non ha poteri ispettivi – ha evidenziato il consigliere del Pd – abbiamo convenuto “di avviare una serie di audizioni mirate dei soggetti interessati nelle due commissioni competenti in materia, Bilancio ed Economia, con l’obiettivo di promuovere un focus sul rapporto tra risparmiatori e banche e tra istituti di credito e organismi di controllo e vigilanza (Banca d’Italia e Consob)”.

Gli ha fatto eco Alan Fabbri (Ln), precisando che l’audizione è fondamentale per comprendere i contorni della vicenda al fine di agire con efficacia, anche in chiave di prevenzione. “Lo scopo – ha sottolineato il leghista- è far sì che in nessun territorio accada più quello che è successo a Ferrara. Il fallimento di Carife mette in evidenza come quella del controllo e della vigilanza sia questione cruciale nel sistema bancario italiano”.

“C’è stata un’ingiustizia clamorosa, per ovviare alla quale occorre un’operazione verità, anche per accertare il corto circuito istituzionale che ha favorito il disastro – ha affermato l’Associazione Amici di Carife -. Si tratta di una vicenda paradossale, dalla quale emergono responsabilità evidenti delle istituzioni”.

“A Bper è stata regalata una banca con tutto il patrimonio immobiliare – hanno aggiunto gli Azzerati Carife -. A scapito di un territorio che è stato messo in ginocchio. Mentre la Cassa di risparmio di Cesena è stata salvata, Carife è stata lasciata fallire. Perché? I ferraresi sono forse cittadini di serie b? Le responsabilità del sistema istituzionale sono gravi ed evidenti. Per questo motivo “sollecitiamo il governo a erogare i risarcimenti promessi e la Regione a fare la propria parte”.

La Lega consumatori ha ricordato come gli azionisti di Carife siano stati ammessi in qualità di parte civile nel processo penale che ha visto la condanna, in primo grado, dei massimi vertici della banca. “Questo perché gli azionisti sono stati giudicati vittime di truffa. “Siamo di fronte a un’emergenza sociale che richiede risposte politiche urgenti: il governo deve agire senza ulteriori indugi approvando i decreti attuativi”. Analoga richiesta è stata avanzata da U.Di.con. e da Federconsumatori, che hanno sottolineato come “i risparmiatori di Carife hanno acquistato titoli azionari anche con la promessa di vantaggi futuri su conti correnti e mutui”. Infine, Adiconsum ha specificato come “a noi si rivolgono famiglie e pensionati cui sono stati promessi vantaggi. Non si tratta certo di speculatori finanziari”.

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