Portomaggiore
21 Marzo 2019
Il sindaco di Portomaggiore è accusato di disastro e omicidio colposo. Nel gennaio 2016 tre persone morirono dentro la struttura che non aveva i permessi necessari

Incendio al poligono. Chiesto il rinvio a giudizio per Minarelli

di Daniele Oppo | 2 min

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Portomaggiore. Rinvio a giudizio. È la richiesta dal pubblico ministero Ombretta Volta nei confronti del sindaco di Portomaggiore Nicola Minarelli, accusato di disastro e omicidio colposo per aver tollerato o non impedito la gestione del poligono, al quale mancava la licenza.

Il 10 gennaio del 2016 nell’incendio della struttura (preceduto da un’esplosione) persero la vita il 47enne Paolo Masieri (i cui familiari, presenti al processo, non si sono costituti parte civile), il 73enne Lorenzo Chiccoli (la famiglia è assistita dall’avvocato Marcello Rambaldi) e il 66enne Maurizio Neri (il cui figlio, Samuele Neri, è parte civile tramite l’avvocato Alberto Balboni).

La richiesta di rinvio a giudizio per Minarelli (difeso dall’avvocato Fabio Anselmo) è stata formulata mercoledì mattina in sede di udienza preliminare davanti al gup Silvia Marini, poco dopo la costituzione del ministero dell’Interno come responsabile civile  – che pur negando un rapporto di subordinazione tra sindaco e ministero, non ha chiesto la propria estromissione dal processo – e la discussione dell’avvocato Simone Trombetti, che rappresenta Unicredit, proprietaria dell’immobile andato distrutto.

Il processo è stato aggiornato al 29 aprile, quando discuterà la difesa di Minarelli.

Oltre al primo cittadino di Portomaggiore vennero indagati per disastro colposo e omicidio colposo i tre gestori del poligono: Stefano e Fabio Ghesini, padre e figlio, vertici dell’Asd Poligono, e Paola Rubbi, madre e moglie, tesoriera dell’associazione sportiva. Per i Ghesini senior è stata chiesta l’archiviazione e nessuno ha presentato opposizione. Fabio Ghesini (difeso dall’avvocato Alberto Bova) ha scelto invece la strada del patteggiamento, raggiungendo un accordo con la Procura per una condanna a tre anni.

Nelle settimane scorse il giudice ha rigettato la richiesta di archiviazione presentata dalla Procura, disponendo nuove indagini, nei confronti di un altro indagato, Daniele Zancoghi, dirigente dell’associazione sportiva che gestiva la struttura, che quel giorno aprì il poligono e fu una delle persone che riuscì a salvarsi.

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