Cronaca
16 Marzo 2019
Incidente probatorio per fissare le dichiarazioni di due degli arrestati per l'aggressione di via Olimpia Morata

Agguato con machete. Ebo e Ubeba sentiti davanti al giudice

di Redazione | 2 min

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Da sinistra: Irabor Igbinosa (Ebo) e Lucky Athony Odianose (Ubeba)

Hanno ammesso l’aggressione  e, d’altronde, coi filmati a incastrarli non avevano molte altre scelte a disposizione. Irabor Igbinosa (detto Ebo) e Lucky Athony Odianose (detto Ubeba), i due autori materiali dell’aggressione con machete di via Olimpia Morata, sono stati sentiti dal gip Silvia Marini in incidente probatorio nell’udienza tenutasi venerdì 15 marzo.

I due – che sono difesi dall’avvocato Simona Maggiolini – sono stati i primi a essere arrestati dopo la brutale aggressione avvenuta il 30 luglio del 2018 ai danni di Stephen Oboh, che secondo gli indagati sarebbe stato a sua volta protagonista di violenze nei loro confronti in passato. Dalle risultanze investigative è emerso che il gravissimo episodio di violenza fosse in effetti un regolamento di conti tra bande rivali.

L’incidente probatorio si è reso necessario per fissare le loro dichiarazioni nel futuro processo e segue una precedente udienza in cui sono stati sentiti dei testimoni.

Oltre a Ebo e Ubeba, lo ricordiamo ci sono altri cinque accusati per il tentato omicidio, tutti assicurati alla giustizia:  Junior Musa (detto Junior) e Glory Egbogun (alias Omomo) che facevano da sentinelle e che hanno spinto la vittima verso i suoi carnefici; Kingsly Okoase (alias Oje, che venne arrestato dai Carabinieri in zona Grattacielo a settembre), e i due che sono riusciti a fuggire in Francia:  Emanuel Emakhu (alias Shube, catturato a Rouen a novembre) e Henry Aherobor, detto Threeman, fermato a Marsiglia il 6 dicembre scorso. Tutti di nazionalità nigeriana, regolari in Italia, tranne Shube che ha esaurito tutte le possibili procedure per vedersi riconosciuto il permesso di soggiorno.

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