Politica
5 Marzo 2019
Il leader di +Europa: “O lei o saremo liberi di decidere”. Il candidato di ScelgoFe: “No a ingerenze esterne”

Zamorani: “Ok ai civici, ma solo se esprimono Fusari sindaca”. Ferroni lo stoppa

Mario Zamorani e Giorgio Ferroni
di Redazione | 2 min

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Mario Zamorani e Giorgio Ferroni

Mario Zamorani e Giorgio Ferroni

+Euopa “prende atto con piacere del percorso dei candidati civici per costruire un unico Polo civico e laico”, ma dovrà avere Roberta Fusari come candidata sindaca, altrimenti “ci sentiremo liberi di decidere a proposito del nostro percorso elettorale”.

Lo afferma Mario Zamorani, che di +Europa è portavoce a Ferrara. Nel caso in cui la scelta dei civici non ricadesse su Fusari  – sostenuta fin da subito dal partito –  “nulla sarà scontato, a prescindere dalla stima personale verso altri possibili candidati. Saremo liberi di decidere fra varie possibili opzioni, sperando tra l’altro che il Polo civico arrivi ad una definizione in tempi brevi visto che le firme per presentare le liste elettorali dovranno essere raccolte non lontano nel tempo. Presto, rispetto al passato e al presente, proporremo importanti novità e cambiamenti progettuali e programmatici e a partire da questi ci confronteremo con gli altri attori politici, per il bene e lo sviluppo della città”.

Una presa di posizione che non è affatto gradita da una delle parti in causa, ovvero Giorgio Ferroni, civico che ha lanciato ScelgoFe. “Di solito le questioni di ‘famiglia’ non si risolvono chiedendo ai passanti”, replica a Zamorani.  “Il polo è nato nel tentativo di convergere su un unico candidato e programma. Da parte mia, e di ScelgoFE, si è trattato di un tentativo dettato dal senso dovere e di responsabilità. Le decisioni – rimarca Ferroni – devono o dovrebbero essere interne. Altrimenti entriamo nel campo dei ‘condizionamenti’. Zamorani ha tutto il diritto di esprimere le sue simpatie, ma senza avere la presunzione di ‘pesare’ nelle nostre scelte. Io non accetto ingerenze esterne. Se alla Fusari piacciono, lo dica apertamente, perché gli accordi non erano questi. Se il polo deve funzionare, funzionerà solo nel rispetto di chi ne fa parte. E si è detto che la candidatura non è il primo punto, perché primo punto è il programma. Questi endorsement, che sanno di vecchia politica, lo danneggiano a pochi giorni dalla nascita perché di tutto parlano tranne che di civismo”.

La puntualizzazione: “ScelgoFE ha posto le proprie condizioni: che il polo rimanga civico senza divenire espressione dei partiti; che non lo si pensi in una ottica di ‘lista’ civetta per il ballottaggio; che il programma non sia un vademecum per accontentare tutti e nessuno, ma un elenco di progetti fattibili. Al di sotto di queste condizioni – la chiosa di Ferroni – non si va da nessuna parte”.

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