Lettere al Direttore
5 Marzo 2019

Puzza di bruciato

di Redazione | 3 min

VITA DA TAPPI

La scritta su sfondo nero sopra il raccoglitore giallo da 80 litri invita a depositare tappi. Ma solo di plastica. Non sono graditi quelli di altri materiali. Idem per gli oggetti in plastica che non abbiano la forma di tappo da bottiglia. La raccolta, aggiunge, è organizzata in collaborazione fra HERA e l’Associazione Viale K, ed è benefica, a favore di quest’ultima.

Poi, rivolto ai donatori di tappi usati che non immaginerebbero mai certe sottigliezze, c’è un’importante avvertimento: “Maggiore sarà il numero di tappi che porterete e maggiore sarà il denaro che l’associazione riuscirà a raccogliere.”

Una novità teorica dagli interessanti risvolti applicativi!

VITA DA ELARGITORI DI TAPPI A SCATOLA CHIUSA

Chi è convinto della perfetta equivalenza fra la volpe messa a guardia del pollaio e l’arrivo di HERA a Ferrara non può evitare di allertarsi vedendo la sigla della ditta che ha il monopolio della raccolta in città di tutta la plastica, tappi compresi. E subito avverte un lontano odore di bruciato. Sì, di bottiglie di plastica bruciata. E dei tanti tappi non depositati qui.

Perché se Hera, con impianti ad hoc, recuperasse dalle svuotature dei suoi cassonetti gialli tutti i tappi presenti con le rispettive bottiglie (come dovrebbe, e come danno ad intendere in Comune), otterrebbe cumuli di tappi da far diventare verdi d’invidia i contenitori da 80 litri di questa raccolta benefica.

Rendendoli inutili, per ragioni di mercato. Perché raccogliere tappi alla ‘fonte’ costa molto meno che raccoglierli da piccoli punti disseminati. E poiché la materia prima da riciclare viene venduta a prezzi stracciati, dove i costi di trasporto e lavorazione superano il valore intrinseco del grammo e mezzo di tappo, è una battaglia persa provare a competere con chi riceve a casa propria un’enormità di tappi gratis.

A meno che, appunto, sparisca d’incanto la concorrenza. Cosa possibilissima, se tutta la plastica raccolta alla rinfusa finisce nell’inceneritore senza tanto star lì a centellinare tappi, come lascia supporre la collaborazione di Hera in un’iniziativa nominalmente contraria ai suoi interessi.

Perché allora non buttare nei cassonetti gialli anche i mobili rotti, “termovalorizzando” pure quelli? Resta comunque il piacere di una consapevolezza: gli intrepidi “paladini della legalità” avranno certamente valutato la legittimità dell’elemosinare tappi. La Legge prescrive che i Rifiuti Solidi Urbani siano raccolti da apposite aziende con modalità appropriate, e in generale la questua non rientra in quest’ambito.

Quindi la questua di tappi è senz’altro lecita, praticabile e benefica. Perché ne beneficia non solo l’Associazione Viale K: la qualità di tappi sottratta all’inceneritore inquina di meno l’aria che ci è concesso di respirare. Perciò sommergiamo di tappi Viale K! Ma se si aggiungesse al bidoncino giallo una cassettina per le offerte, basterebbe anche l’obolo di un solo euro per guadagnare più di tanti svuotamenti. Rendendo molto più proficua l’elemosina.

Paolo Giardini

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