Lavoro e caldo estremo, la Regione mette i paletti di umanità
Con un’ordinanza regionale, scatta in Emilia-Romagna il divieto di lavorare in alcuni settori, in condizioni di esposizione prolungata al sole e svolgendo attività fisica intensa
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"Siamo il presente della giustizia e vogliamo un futuro". È il cartello che i dipendenti del Tribunale di Ferrara espongono davanti alla Corte d'Appello di Bologna
Il carcere di Ferrara, come molti altri, non è strutturato per accogliere in modo sicuro e adeguato donne trans. Invisibilizzare e non riconoscere le identità trans significa esporre queste persone a rischi enormi e negare diritti fondamentali
Quanto sono stati efficienti e tempestivi gli interventi di derattizzazione in piazza Cortevecchia? A Chiederlo è un'interpellanza di Davide Nanni, consigliere comunale del Pd, che chiede anche quanto siano costati gli interventi adottati per risolvere un problema che "da circa tre mesi i cittadini continuano a segnalare"
. Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente, ha presentato a Marina di Ravenna i dati relativi allo stato di salute del mare e degli 11 punti monitorati sul litorale emiliano-romagnolo solo due risultano superare i limiti e quindi considerabili inquinati. Uno dei monitoraggi è avvenuto a Porto Garibaldi, nella spiaggia libera a nord del Canale navigabile e risulta essere entro i limiti
di Simone Pesci
Rose rosse, fiori e un momento di memoria storica da continuare a tramandare nel corso degli anni. Come ormai da tradizione, le istituzioni cittadine hanno deposto lunedì mattina una corona di alloro sulla rotonda di corso Isonzo, intitolata ai martiri delle foibe e agli esuli istriani e dalmati.
Insieme a Flavio Rabar, presidente del Comitato provinciale ferrarese dell’associazione Venezia-Giulia e Dalmazia, erano presenti il sindaco Tiziano Tagliani, il prefetto Michele Campanaro e una delegazione delle forze dell’ordine al gran completo. Fra loro anche gli studenti e una rappresentanza di esuli, fra cui la figlia di Antonio Farinatti, maresciallo capo della brigata di Parenzo della guardia di finanza, al quale è stato intitolato un libro, infoibato nell’ottobre del 1943.
“La violenza che ci fu in quei territori è ormai nota a tutti”, ha esordito Rabar che ha ricordato come “dopo la seconda guerra mondiale, ma anche prima, nel 1943, ulteriori nazionalismi portarono a conflitti” dai quali scaturirono dapprima l’occupazione “dell’Istria da parte delle truppe titine”, che sfociò in seguito in una “caccia all’italiano”.
“Fu una vera e propria pulizia etnica”, mossa da “vendette per questioni personali e odio politico”, ha poi proseguito Rabar. E così, nel “Giorno del ricordo” si ricordano non solo “le migliaia di morti, ma anche il dramma dell’esodo e la vita del campo profughi”.
E una comunità che secondo il presidente del Comitato provinciale ferrarese dell’associazione Venezia-Giulia e Dalmazia, ha saputo reagire: “Il nostro attaccamento alle origini non ha fatto in modo di estraniarci dalla società. Ognuno di noi ha fatto la propria vita, si è comportato in modo onesto e corretto”.
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