Cronaca
30 Dicembre 2018
"Confidiamo che il grave episodio che lo avrebbe visto coinvolto non faccia venir meno la voglia di ricostruirsi una vita nella nostra città"

Solidarietà di Comune, Cidas e Città del Ragazzo allo straniero aggredito

di Redazione | 2 min

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(Immagine d’archivio)

Lo hanno insultato e colpito in pieno centro credendolo uno spacciatore. E’ successo a un giovane 19enne della Costa D’Avorio, impiegato come tirocinante al supermercato Despar di corso Porta Reno, che è riuscito a cavarsela solo grazie all’intervento di due persone che hanno preso le sue difese.

Un episodio, che sarebbe avvenuto qualche giorno fa, ora stigmatizzato con una nota congiunta dal Comune di Ferrara – titolare del progetto Sprar – dalla cooperativa Cidas e dalla Città del Ragazzo, gestori dell’accoglienza, “profondamente dispiaciuti” di apprendere dell’aggressione ai danni del giovane ivoriano Yacoub Ivane, “ex beneficiario ospitato nel progetto Sprar di Ferrara”.

“Il ragazzo – spiega la nota congiunta – grazie alla sua determinazione e abilità, e con il supporto degli operatori sociali e degli strumenti di integrazione messi a disposizione dallo Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), ha potuto realizzare un percorso virtuoso di formazione, lavoro e inclusione, dimostrando grande disponibilità all’aiuto verso i compagni e guadagnando la fiducia di chi lo ha conosciuto, cosa che gli ha permesso di inserirsi socialmente e professionalmente. Confidiamo che il grave episodio che lo avrebbe visto coinvolto, non faccia venir meno la voglia di Yacoub di ricostruirsi una vita nella nostra città, che finora ha saputo offrirgli importanti occasioni per rendersi autonomo e ritrovare stabilità dopo il suo percorso migratorio”.

Solidarietà al giovane aggredito arriva anche da Potere al Popolo Ferrara, che “condanna fermamente l’aggressione squadrista avvenuta sabato sera ai danni di Yacoub Ivane”, descrivendola come una “vera e propria aggressione fascista ai danni di un giovane il cui unico sbaglio era di trovarsi nel momento sbagliato al posto sbagliato, e il cui unico “reato” era il colore della pelle”. Da sottolineare che, stando alle prime ricostruzioni, in realtà gli aggressori avevano avvicinato il 19enne in cerca di droga, credendolo appunto uno spacciatore in grado di esaudire le loro richieste. “Un fatto gravissimo – incalza Potere al Popolo sbandierando la minaccia fascista – di cui tutti noi come cittadini di Ferrara dobbiamo prenderci le responsabilità. Crediamo che questa storia non debba passare sotto silenzio e che sia stata generata nel brodo di coltura che il governo gialloverde, tramite provvedimenti come il Decreto Sicurezza, ha creato. Riteniamo che a livello locale urga una riflessione soprattutto da parte di quelle forze politiche che da qualche tempo ormai utilizzano il disagio giornaliero dei cittadini di Ferrara per fomentare comportamenti ostili e aggressivi ai danni dello straniero. Crediamo che il diritto alla sicurezza e alla tutela della persona sia un diritto di tutti, a prescindere dal colore della pelle”.

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