Economia e Lavoro
15 Dicembre 2018
La cooperativa sociale si riunisce a porte aperte. Il vescovo Perego: "Gli enti religiosi comparabili", Crosara (Coonfcooperative): "La politica si adegui a mettere le persone al primo posto"

Coop Serena si racconta alla città: “2018 anno importante”

di Redazione | 3 min

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Dici Primo Maggio ed è subito “rivolta sociale” la parola che sceglie il segretario generale Fiom Cgil-Ferrara Stefano Bondi per descrivere in che cosa consiste la festa dei lavoratori anche quest’anno. E ci tiene a specificare che il significato che attribuisce a questo concetto è rigorosamente democratico, ovvero che a partire dai referendum dell’8 e 9 giugno “si potranno cambiare concretamente le cose"

di Martin Miraglia

“Questo evento serve per far vedere cosa facciamo, perché svolgiamo un servizio importante rivolto ai bisogni della comunità e perché siamo rimasti a Ferrara, senza allargarci, perché siamo legati alla città”. È così che Claudio Dusi, presidente della cooperativa Serena, racconta per la prima volta in un incontro aperto al pubblico e con l’ausilio delle stesse lavoratrici sociale della coop l’esecuzione della missione aziendale dell’offerta dei servizi assistenziali.

“Nel 2018 sono successe molte cose importanti: ad Aprile abbiamo dato vita al servizio di vita indipendente di Ponte Rodoni, a Luglio ci siamo aggiudicati la gara per i campi estivi dando così un’opportunità lavorativa agli educatori anche per il periodo estivo, a Settembre invece ha preso il via la riorganizzazione del consorzio Res all’interno del quale sono stati fatti più di 20 nuovi campi cooperativa, è stato preso in gestione diretta sia il nido dele scuole Pacinotti che il nido Margherita di Bondeno ed infine abbiamo formato 140 persone e ottenuto la certificazione di qualità. Ora nel complesso abbiamo 203 soci lavoratori dei quali 48 dipendenti e 20 lavoratori somministrati”, continua ancora Dusi facendo il bilancio di un anno “importante” che vede anche l’avvio di alcuni progetti specifici come il ‘Cafè della memoria’ e ‘Villa Futura’.

Tutte attività apprezzate dal presidente di Confcooperative Ferrara Roberto Crosara, che poi ricordando il 60esimo anniversario della sua associazione e facendo notare la necessità di “politiche di coesione per portare le persone più bisognose a un livello più alto, perché grandi fasce della popolazione e alcune aree del territorio non vengono raggiunte”. “Siamo coscienti”, aggiunge poi, “che il rapporto con la politica è cambiato e dovrà cambiare ancora in modo ben più importante, e chiedere in modo sempre più preciso che la politica si adegui alla nostra visione di Paese: non perché vogliamo essere convinti che la nostra sia quella giusta ma perché dobbiamo considerare la persona al primo posto, prima del reddito aziendale”.

“I duecento enti religiosi sono attività comparabili a questo terzo settore dopo l’introduzione delle ultime normative”, spiega invece il vescovo di Ferrara Gian Carlo Perego “venuto per conoscere questa realtà che avevo già incontrato in alcuni frangenti”. “Abbiamo le stesse finalità senza scopo di lucro, e ci tenevo a dirlo perché consideriamo questo mondo come di partner nonostante a volte non venga considerato nonostante ci siano realtà assisntenziali, educative, sportive ed altre. Inoltre abbiamo un lessico comune, che usiamo anche nella nostra realtà. Stiamo dimenticando l’aggettivo ‘sociale’ nella parola sicurezza, quando la sicurezza sociale è stata un cardine del mondo cooperativo. Un ultimo riferimento è sull’innovazione, non in riferimento ai nuovi servizi ma sul come entrare nelle nuove situazioni. Ci sono dei tempi che non vengono rispettati, ma dobbiamo fare in modo che ogni persona abbia pari opportunità”.

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