Lettere al Direttore
7 Dicembre 2018

Bestemmia: due pesi e due misure

di Redazione | 2 min

Ho notato, in più di un’occasione, che le forze dell’ordine, in presenza di ragazzi o adulti che bestemmiano si comportano come se nulla accadesse. Bene ha fatto dunque la polizia municipale di Albisola (SV) a contestare l’illecito amministrativo a un genitore che bestemmiava davanti alla scuola di suo figlio. E’ bene infatti ricordare che il reato di bestemmia è stato depenalizzato, ma le offese contro la divinità (a prescindere dallla religione) costituiscono un comportamento giustamente sanzionato dal nostro ordinamento giuridico.

Giustamente non perchè bestemmiando si offende la divinità, in cui ciascuno è libero di credere o di non credere, ma perchè si offendono le persone credenti (si tratti di ebrei, musulmani o cristiani non ha importanza) colpendo il loro sentimento religioso.

Il “non intervento” degli uomini in divisa è altamente diseducativo, così come quando un ragazzo (magari di sera e con la nebbia) gira in bici a fari spenti. Se una pattuglia delle forze dell’ordine lo vede e non interviene (almeno ammonendo il ciclista), in quest’ultimo si ingenera la convinzione di aver tenuto un comportamento lecito. E se poi capita un incidente, la responsabilità morale è anche di chi ha trascurato di intervenire.

Tornando alla bestemmia, ricordo che il sindacalista ferrarese Luca Fiorini pronunciò una bestemmia durante la discussione che portò al suo licenziamento (poi seguito dal reintegro). Premesso che, dal punto di vista politico-sindacale, io penso che la ragione fosse dalla parte di Fiorini, vorrei sapere se al sindacalista è stato contestato l’illecito amministrativo (con multa conseguente). Chi di dovere si è mosso o ha fatto finta di niente? La legge non dev’essere uguale per tutti? E allora perchè il genitore che bestemmia davanti a una scuola deve essere sanzionato e un sindacalista della CGIL può bestemmiare senza conseguenze?

Giulia Bassi

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