L’intervento di ACLI e AGESCI a favore, smaccato ed acritico, delle tesi esposte dal nostro pastore ho capito definitivamente quale parte del mondo cattolico appoggia l’azione politica di Mons. Perego.
L’AGESCI (di cui è stata presidente nazionale la “Tagliani’s girl” Chiara Sapigni – toh! – come leggo nel sito del Comune) ha assunto da tempo posizioni che di cattolico hanno ben poco, come risulta da un documento ufficiale del 2014 chiamato, con indiscutibile modestia, “Strade di coraggio” in cui l’inchino al conformismo dilagante è totale.
Sto esagerando? Andate a leggere la definizione di “famiglia”. Secondo questo documento: “qualunque nucleo di rapporti basati sull’amore e sul rispetto”. Bellissimo. Mi sembra però che quel “qualunque”, oltre ad essere in contrasto con la nostra Costituzione (che definisce la famiglia “società naturale fondata sul matrimonio”) apra alle mille combinazioni possibili… che non sono certo quelle proprie della dottrina cattolica.
Sempre nel documento citato gli scout “cattolici” non si accontentano di chiedere alla loro stessa associazione di dimostrare “maggior apertura” verso temi quali omosessualità, divorzio, convivenza. No, non basta: ecco dunque la richiesta alla stessa Chiesa di “mettersi in discussione” (?) e “rivalutare” gli stessi temi. Cosa ci sia da “rivalutare”, resta un mistero, ma il tutto è somministrato nella solita melassa dell’accoglienza di qualsiasi scelta di vita “guidata dall’amore”. Non manca la richiesta, trita e ritrita, di riduzione delle spese militari (sono già ridotte all’osso : che cosa dobbiamo ancora ridurre?) e la solita citazione monca della Costituzione, secondo cui l’Italia “ripudia la guerra” tout court. Com’è ovvio, non vi è alcuna menzione dell’art.52 (“La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”).
Sia chiaro: l’AGESCI ha tutto il diritto di esprimere le posizioni che vuole : ma perchè insiste nel definirsi un’associazione cattolica? Perchè non diventa laica a tutti gli effetti?
Circa le ACLI, dai tempi della famosa “scelta di campo” (a sinistra), hanno una ben precisa collocazione. Non a caso quella scelta generò una scissione che portò alla nascita del Movimento Cristiano Lavoratori (M.C.L.), fondato a Ferrara dal compianto Nino Franco Visentini, consigliere comunale della DC e principale artefice del rinato Palio.
E non a caso le ACLI e l’AGESCI hanno brillato per la loro “non adesione” a numerose manifestazioni a favore della famiglia.
Noto infine che la Chiesa di Mons. Perego dice di non voler sposare alcun partito. Sposare no, ma con alcuni convive “more uxorio”. E anche molto bene…
Daniele Vecchi