“L’intenzione del sindaco Tiziano Tagliani di avviare le procedure per la stipula di un gemellaggio fra il Comune di Ferrara e quello di Riace è uno schiaffo alla legalità. Tanto più grave se perpetrato da un primo cittadino che della legalità dovrebbe essere paladino”.
Il gruppo consiliare del M5S – in una nota a firma di Claudio Fochi, Federico Balboni, Alessandro Bazzocchi e Lorenzo Marcucci – esprime così la propria forte contrarietà alla scelta dell’amministrazione di accettare la proposta di gemellaggio avanzata dal Gruppo Anti Discriminazioni.
“Pur comprendendo le motivazioni del nostro sindaco relative all’elogio di una prassi mirata all’integrazione che indubbiamente a Riace ha prodotto alcuni risultati interessanti – ammettono i pentastellati -, riteniamo inopportuno il suo schierarsi con una sospetta e concreta illegalità, suffragata, già in fase indiziaria, da atti illeciti e intercettazioni telefoniche”.
Il sindaco di Riace è infatti “accusato di una lunga serie di irregolarità amministrative e di illeciti penalmente rilevanti, che non staremo ad elencare ma che sono state sintetizzati dalle autorità istituzionali, con eloquente eleganza nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Locri Domenico Di Croce a carico di Mimmo Lucano” commenta il M5S che cita: “L’indagato vive oltre le regole, che ritiene di poter impunemente violare nell’ottica del ‘fine che giustifica i mezzi’: dimentica pero’ che quando i ‘mezzi’ sono persone il ‘fine’ raggiunto tradisce, tanto paradossalmente quanto inevitabilmente, quegli stessi scopi umanitari che hanno sorretto le proprie azioni”.
“Sarebbe stato meglio che Tagliani avesse aspettato almeno un primo grado di giudizio prima di dichiararsi favorevole a tale gemellaggio – constatano all’unisono Fochi, Balboni, Bazzocchi e Marcucci -, ma con quale coraggio il sindaco di Ferrara potrà adesso stigmatizzare comportamenti e atti illeciti nella pubblica amministrazione?”.
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