A pochi giorni dalla Giornata Mondiale del malato reumatico svoltasi venerdì scorso, il consigliere regionale Paolo Calvano torna alla carica sul tema della fibromialgia. In un question time il dem ha interrogato la giunta affinché si attivi nei confronti del governo per riconoscere al più presto la sindrome fibromialgica, quale malattia cronica e invalidante, con il conseguente inserimento nei nuovi Lea per il quale è previsto l’esenzione del ticket.
“Ho chiesto all’assessore di proseguire il pressing nei confronti del Ministero affinché nella fase di aggiornamento dei Lea la malattia venga riconosciuta entro l’anno – dice Calvano -. Mi auguro infatti che il governo a partire dagli sforzi fatti dalle varie Regioni, in particolare dall’Emilia-Romagna, si impegni a dare risposte concrete ai tanti malati che soffrono di questa malattia ancora troppo ‘invisibile'”.
La Regione, grazie all’impegno dell’Assessorato alle Politiche per la Salute, dal 2015 è attiva nell’elaborazione di proposte in merito ai criteri diagnostici per l’identificazione della fibromialgia. Il 5 febbraio scorso sono state rese pubbliche le “linee di indirizzo di diagnosi e trattamento della fibromialgia” e il 9 maggio è stato approvato un altro atto d’indirizzo politico che vedeva Calvano primo firmatario, per ribadire la necessità di proseguire il lavoro intrapreso e giungere al riconoscimento della malattia con il conseguente inserimento nei Lea.
La risposta è arrivata dall’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi: “La commissione nazionale per l’aggiornamento dei livelli essenziali d’assistenza e la promozione dell’appropriatezza nel servizio sanitario nazionale è ancora impegnata nel lavoro istruttorio propedeutico all’eventuale riconoscimento della fibromialgia come patologia cronica”.
In attesa, ha aggiunto, “che la commissione completi la valutazione istruttoria, la direzione generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute, lo scorso 25 settembre ha invitato tutte le Regioni a fornire una ricognizione delle singole esperienze regionali finalizzate ad acquisire elementi conoscitivi e a costituire un gruppo di lavoro con l’obiettivo di individuare strategie condivise”. La Regione, ha quindi concluso, “sta per inoltrare al Ministero la documentazione richiesta”.
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