Politica
15 Ottobre 2018
La lista sovranista è guidata dal candidato sindaco Giorgio Massini: "Apprezzo Casapound e Lega e mi definisco populista"

Ferrara Libera si candida alle elezioni: “Mandiamo a casa la sinistra”

di Redazione | 4 min

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di Mattia Vallieri

Nel panorama del centro destra in vista delle elezioni amministrative del 2019 cerca di ritagliarsi uno spazio politico anche la lista civica Ferrara Libera. Una candidatura quella di Ferrara Libera che, come spiega il candidato sindaco Giorgio Massini, si rifà “al centro destra ma presenteremo una nostra lista ed un nostro programma. L’obiettivo è quello di mandare a casa questa amministrazione e per questo, se avremo un riscontro, non escludiamo, ad un eventuale ballottaggio, un appoggio alla coalizione di centro destra rappresentato da Lega e Fratelli d’Italia. Per ora però preferiamo andare avanti per conto nostro poi vedremo”.

Massini, direttore dell’unità operativa di ortopedia dell’ospedale di Cento e di Lagosanto, mestrino (si definisce “migrante universitario” ndr) e classe 1963, si racconta durante la presentazione della lista aprendo la conferenza stampa: “Apprezzo i movimenti Casapound e Lega e mi definisco populista, perché significa stare dalla parte dei cittadini, e sovranista, perché ritengo fondamentale ritornare alla sovranità nazionale ponendo al centro la carta costituzionale. Ci siamo chiamati Ferrara Libera perché siamo capaci di scegliere senza condizionamenti di nessun tipo. Questa candidatura è un qualcosa che mi ha causato un turbino di emozioni e sentimenti sia positivi che negativi ma credo vada fatto qualcosa per la città di Ferrara”.

E ancora: “Io non sono un nostalgico ma il nostro obiettivo è quello di ripartire dalla bellezza artistica, storica e culturale della città – chiosa Massini mostrando una fotografia della stazione di Ferrara pochi anni dopo la costruzione del grattacielo -. Questa è una foto della stazione della fine degli anni ’70, era una bellissima porta di apertura alla città. Dagli anni ’90 è cambiato tutto ed il grattacielo è presentato dal comune come una risorsa per le popolazioni migranti grazie a prezzi bassi”.

“Oggi nei pressi della stazione assistiamo continuamente ad attività di dubbia natura” prosegue il candidato sindaco, domandando se “è normale debba avvenire questo e che ci siano residenti di alcune zone che da anni fanno segnalazioni a cui nessuno pone attenzione?” e ribadendo che la lista che rappresenta vuole “invertire questa tendenza. Ci stiamo assuefacendo a qualcosa di sbagliato e la politica su questo ha grosse pecche. Io abito vicino alla stazione e in due anni ho visto decadere la zona: spacciano sotto il portone di casa a qualunque ora”.

Un programma incentrato tanto sul tema sicurezza e contro il sistema di accoglienza (all’interno dell’opuscolo fornito ai presenti si parla testualmente di ‘ferma opposizione all’accoglienza incontrollata di immigrati economici e richiesta di rimpatrio dei clandestini limitando l’ingresso solo a immigrati dichiarati aventi diritto d’asilo con certificazione della Prefettura’): “Noi siamo persone normali che vogliono invertire la rotta – tuona Massini -. Ferrara è la nostra casa e dobbiamo riappropriarcene. Ci stanno assuefacendo con la necessità di avere più migranti sul nostro territorio a causa della bassa natalità ma io mi chiedo cosa significa accogliere ed in quale quantità dobbiamo farlo perché questa non è più accoglienza”.

L’attenzione si sposta quindi sul sistema delle calotte (“l’attività di pulizie è andata allo sfracello”) e sul aspetto fiscale ed economico (“quantificheremo le tasse pagate che sono una enormità e valuteremo quante possiamo tenerne nel territorio”). E proprio sul tema finanziario interviene anche Antonio Dall’Olio: “La sinistra ha governato la città ininterrottamente da 72 anni e la mancanza di ricambio non ha fatto bene ai cittadini perché ha portato una assuefazione al potere. Serve una alternativa politica diversa perché la città ha bisogno di una svolta a 360 gradi: c’è un malessere nei cittadini e per noi le cose a Ferrara non vanno bene. Il rapporto con i cittadini sarà strettissimo e le 2 questioni cruciali che affronteremo saranno sicurezza e pressione fiscale su imprese e famiglie che oggi è al 57,9%: è uno dei livelli più alti nel paese”.

Il finale è dedicato ad alcuni attivisti della lista civica che si presentano, ad iniziare dalla ex segretaria del carroccio di Formignana e Tresigallo Barbara Grassilli (“la Lega ha smesso di rappresentarmi e condivido i punti del programma di Ferrara Libera”), passando per Elisabetta Menegatti (“serve un ascolto dei cittadini, c’è un senso di abbandono del sistema scolastico e bisogna occuparsi della formazione a 360 gradi”) e concludendo con il ventunenne studente di scienze politiche Matteo Biscione.

“C’è un senso di abbandono della città – afferma Biscione -. Non voglio più assistere a scene come quella delle due vigilesse costrette dai pusher a scappare dalla Gad e il comandante Trentini che dice che a volte è meglio lasciar perdere. In questo c’è la sconfitta dello Stato, questo non deve più succedere e per questo ordine e sicurezza sono temi fondamentali per i cittadini ferraresi”.

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