Jolanda
29 Settembre 2018
Giornata di studio tra le aziende risicole del Delta. L'assessore Caselli: "Investiamo in un comparto di qualità". Polizzi dal Mipaaft: "Entusiasmo contagioso"

Riso del Delta, il Consorzio di Tutela racconta la sua filiera Igp

di Redazione | 3 min

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di Giuseppe Malatesta

Jolanda di Savoia. Occhi puntati sul riso del Delta, nel basso ferrarese e nel vicino polesine, in occasione di una giornata di studio e di visita alla filiera che sta alla base del suo successo sul mercato mondiale. L’iniziativa, promossa dal Consorzio di Tutela del Riso del Delta del Po Igp, ha coinvolto gli assessori all’agricoltura delle due regioni deltizie, Simona Caselli e Giuseppe Pan, oltre al dirigente ministeriale Luigi Polizzi, che porta nel ferrarese i saluti del ministro Centinaio.

L’occasione è utile – per il consorzio presieduto da Adriano Zanella – per presentare un nuovo progetto di filiera sostenuto da finanziamenti regionali, che porterà sul territorio investimenti per 8 milioni di euro, presto tradotti in innovazioni che in ogni fase di produzione, dalla coltivazione alla trasformazione, porteranno risparmi notevoli di acqua ed energia. “Nuove tecniche – racconta Zanella – che, unite ad un’ottimizzazione della lavorazione, ci permetteranno di incrementare la produzione stessa e i vantaggi finali per i nostri soci agricoltori”.

La vivacità di un settore di produzione con grandi prospettive di sviluppo si coglie ancor meglio sul campo, nelle aziende risicole e nelle riserie disseminate nel Delta del Po. Come nella Tenuta Florio di Jolanda, nella Cà Bonelli di Porto Tolle o nella Grandi Riso di Codigoro, stabilimento guidato da Alessandro Grandi che si pone a capo dell’intera filiera.

“Per noi è una giornata importante – commenta Grandi -, perché ci permette di mettere in fila e raccontare la crescita significativa delle nostre produzioni sul mercato mondiale”. Dalla riseria ai magazzini di stoccaggio, passando per il confezionamento, Grandi illustra le fasi che precedono la distribuzione sugli scaffali di Europa, Stati Uniti, Australia, Sudafrica e America centrale. “A chi ci sceglie faccio sempre notare che siamo in un ambiente unico, naturalmente biologico, differente da altre aree risicole. Lontani da zone a vocazione industriale, il riso del Delta matura in condizioni ambientali particolarmente favorevoli che gli conferiscono una qualità eccellente e riconosciuta”.

Grandi si ritiene a capo di una “vera filiera, capace di trasferire valore al territorio e in cui il vantaggio viene distribuito ad ogni livello: questo è il principio che ci lega alla rete di agricoltori soci”. E sempre i coltivatori, come spiega l’assessore Caselli, “sono oggi al riparo dall’ansia dell’andamento della produzione mondiale, grazie alla scelta di sostenere 8 milioni di investimenti tra Emilia e Veneto che avranno un grande impatto su territori e comunità”.

Caselli ricorda come il bando regionale dedicato ai progetti di filiera abbia premiato 1400 imprese con oltre 130 milioni di euro, di cui 3 milioni per la risicoltura da sommarsi al milione di euro con cui la Regione Veneto sostiene i suoi risicoltori. “Si tratta di un investimento sulla qualità, non è pensabile giocare al ribasso se sei una Regione conosciuta a livello mondiale per la sua gastronomia. Da tempo sosteniamo concretamente l’idea di filiera agricola, perché è un modello essenziale per evitare che il primo anello della catena, ossia l’agricoltore, rimanga schiacciato. Oggi insistiamo sulla necessità di garantire prezzi che non siano influenzati dall’andamento delle commodity: la nostra priorità resta la qualità del prodotto, è ciò che ci rende competitivi e credibili”.

Polizzi dal canto suo assicura sostegno al comparto produttivo del riso, che “troverà spazio nella nuova Pac comunitaria. Oggi possiamo tranquillamente affermare che la qualità del nostro prodotto resta il biglietto da visita migliore, che ci distingue da altri Paesi. Tra le aziende di questo Consorzio di tutela ho colto tutto l’entusiasmo di chi crede in un progetto ad ampio respiro. A Bruxelles – conclude – abbiamo portato le proposte di questi produttori, principalmente una variazione disciplinare che dia maggiori garanzie a loro e ai consumatori: sebbene sia in fase di discussione, possiamo essere ottimisti sulla sua attuazione nei prossimi mesi”.

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