“Lei con quel fazzoletto al collo non può entrare”.
Quanto accaduto ad Ottavia Piccolo nei giorni scorsi non deve stupire più di tanto. Lo ha denunciato l’attrice stessa, che dopo aver partecipare a un presidio, al Lido di Venezia, contro gli infortuni e la precarietà del lavoro, doveva entrare alla Mostra del Cinema.
Ma al collo aveva un fazzoletto tricolore dell’A.N.P.I ( associazione nazionale Partigiani d’Italia). Mi ripeto, non deve stupire che i poliziotti l’abbiano fermata.
Viviamo in un paese senza memoria, un paese che vorrebbe ancora Benito Mussolini a capo di un governo.Ricordo un fatto accaduto alcuni anni fa, quando accompagnai 2 Partigiani Copparesi al ricordo dell’eccidio del muretto del castello estense; loro erano felici di essere presenti alla commemorazione ed erano già schierati, anzi uno di loro mi stava raccontando che proprio la mattina del giorno dopo aveva visto i corpi dei poveri antifascisti uccisi.
Mentre era a metà del racconto una voce imponente ci ordinò di spostarci, perché dovevano passare le autorità; era un rappresentante delle forze dell’ordine.
Io rimasi stupito, i 2 Partigiani stavano per spostarsi, ma dissi loro di non farlo, perché in quel contesto le autorità erano loro, discussi animatamente con quello che ci aveva ordinato di spostarci, gli volevo far capire dove si trovava e che tipo di avvenimento si stava celebrando.
Lui mi disse che volevo solo cercare di farlo innervosire e che non era quello il luogo.
Ecco perché non mi stupisco di quanto accaduto, purtroppo nelle forze dell’ordine c’è un clima per nulla democratico, non per colpa dei cadetti, ma dei loro superiori che fanno briefing prima di qualunque evento e caricano questi ragazzi con modalità sbagliate.
Invito tutti a mettere al collo il fazzoletto Anpi, tutti dovremmo essere iscritti a questa associazione simbolo di resistenza contro i Fascismi ancora purtroppo esistenti.
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