Spal
13 Settembre 2018
Lunedì lo stadio accoglierà i tifosi per l'esordio con l'Atalanta. Mattioli: "Motivo d'orgoglio, deve essere una bolgia"

Tutto coperto e con un proprio logo: il Mazza all’inglese è pronto

di Redazione | 3 min

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di Simone Pesci

Uno stadio all’inglese, con le tribune a ridosso del campo e senza barriere. È il nuovo “Paolo Mazza”, che dopo il restyling è pronto, lunedì sera, ad accogliere i tifosi sulle nuove curve e sulla gradinata tutta coperta. Di più, l’impianto di corso Piave, sarà il secondo in Italia, dopo lo Juventus Stadium, a fregiarsi di un logo tutto suo: la silhouette delle due curve che, guardandosi in faccia, formano un diamante che richiama l’omonimo palazzo cittadino.

Un omaggio alla ferraresità, che in poco meno di tre mesi ha dato il meglio di sé. “Lavorare 80 giorni – esordisce il sindaco Tiziano Tagliani – in questa maniera significa avere capacità imprenditoriali e organizzative fuori dalla norma. Una scommessa che non tutti avrebbero accettato, ma grazie ai sacrifici degli operai e dei residenti abbiamo uno stadio gioiello per il calcio e che riqualifica il quartiere”.

Un risultato incredibile, anche per il patron Francesco Colombarini, che rivela come si stesse già preparando “a tornare a Bologna, non avrei mai immaginato di farcela: sono felice di poter ringraziare chiunque”. Non nasconde la sua soddisfazione l’assessore ai Lavori pubblici Aldo Modonesi, che rammenta come in tre anni “si sia passati da 7500 a 16 mila posti in un contesto residenziale: è stata scritta una delle pagine più belle della città, con un picco di operai di 250 alla volta e decine di imprese coinvolte”.

Un “bel clima di collaborazione fra Comune e società Spal”, afferma Modonesi, anticipando il direttore generale biancazzurro Andrea Gazzoli: “Si è capito che lo stadio era un asset su cui investire. Qui è stato fatto qualcosa di incredibile, si lavorava 24 ore al giorno, mai visto prima in vita mia, in altri posti ci invidiano”. Tutto merito, ricorda il dg, degli “operai che si sono indossati la maglia della Spal nella casa dello sport ferrarese, e questa da oggi sarà sempre anche casa loro. Stiamo raccogliendo le adesioni, chi vorrà lunedì sarà a vedere Spal-Atalanta”.

La parola più utilizzata, anche dal presidente Walter Mattioli, è ‘grazie’, e non può che essere così. “Ci sono stati – sottolinea ‘il Pres’ – momenti duri, ma li abbiamo superati perché siamo una grande famiglia e il rapporto con l’amministrazione è stato fraterno”. Un gioiello, evidenzia Mattioli, che “gli altri presidenti di Serie A non vedono l’ora di vedere”, e che è “motivo d’orgoglio averlo a Ferrara: deve diventare una bolgia”.  Anche Antenucci e compagni, però, fremono dalla voglia di ammirarlo: “L’unico che l’ha visto – sorride il presidente – è Semplici, che da buon ‘umarell’ passava di qua e spiava attraverso le fessure”.

La Spal, per i lavori di ammodernamento allo stadio in tre anni ha speso fra i 10 e gli 11 milioni di euro. Sarebbe stato meglio farne uno nuovo? Su questo, società e amministrazione fanno fronte comune: “Impossibile. Sarebbe costato almeno il triplo e si sarebbero dovuti fare impianti che Ferrara non può permettersi”.

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