di Angela Natati*
Si tratta della tanto auspicata riforma legislativa a favore dell’affidamento il più possibile paritario, in linea oltre che con le esigenze di una società che deve poter crescere in consapevolezza responsabilità e civiltà, anche col contratto stipulato dalla maggioranza di governo e accolto con grande entusiasmo dalla dall’associazionismo italiano. La riforma, il cui iter comincia oggi in commissione, ha come baricentro le istanze del minore che saranno punto fermo e bussola nella complicata gestione che una separazione comporta. I figli avranno il diritto di frequentare i genitori con tempi paritetici; lotta ad ogni rifiuto genitoriale e mediazione qualificata per le coppie che incontrano difficoltà a trovare un accordo per la gestione dei figli.
Questi aspetti, insieme al mantenimento diretto e proporzionale, rappresentano i cardini della proposta del Senatore Pillon per realizzare il principio della “bigenitorialità perfetta” prevista dalla proposta di legge che dovrà comunque essere perfezionata con i già annunciati e dovuti emendamenti in tutti i casi in qui vi sia un genitore in difficoltà economiche.
Il disegno di legge è innovativo e rispecchia pienamente la sollecitazione agli Stati membri proveniente dal Consiglio d’Europa di introdurre nelle legislazioni nazionali il principio della «shared residence», definita nella Relazione preliminare alla Risoluzione (doc. 13870, § 12) «an arrangement whereby the child lives alternately with each parent for more or less equal amounts of time, which may be fixed in days or weeks, or even months».
L’Associazione Padri separati, che da sempre si batte per la tutela dei diritti dei padri accoglie con favore la proposta che costituisce la indispensabile evoluzione alla legge 54/2006 attesa per lunghi anni relativa all’affido minorile che introduce alcuni punti sostanziali che nessun altro ddl ha mai contemplato fino ad oggi.
1. La Mediazione familiare obbligatoria, 2. L’affido materialmente condiviso con tempi equivalenti e una definizione non più lasciata all’arbitrio delle cause di esclusione, 3. Il mantenimento diretto ed il Piano Genitoriale, 4. La lotta all’alienazione parentale, 5. L’abrogazione dell’addebito, 6. L’abrogazione dell’articolo 570 bis del codice penale.
II disegno è a dir poco rivoluzionario, e pur nella consapevolezza che i vari emendamenti necessari e conseguenti ne raddrizzeranno e ottimizzeranno le linee appena inizierà la discussione, rimane e rimarrà una dorsale evolutiva del diritto minorile nel pieno rispetto della Bigenitorialità, riconosciuta così fondante per la crescita serena ed equilibrata dell’infanzia e adolescenza come dimostrato in numerose ricerche ed esperienze internazionali, riprese anche nelle giurisprudenze straniere
*Coordinatrice Regionale dell’Associazione Padri Separati al Disegno di Legge a tutela della bigenitorialità
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