
Foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale Parma Calcio 1913
di Davide Soattin
Storia. Decisi ad intraprendere una strada diversa da quella del Centro Coordinamento Parma Clubs, tra i tavoli di un’osteria non molto lontana dalla città, il 3 agosto del 1977, un gruppo di ragazzi che frequentavano la curva Sud del Tardini diede vita al sodalizio più importante di tutta la storia del tifo estremo gialloblù: i Boys.
Da quel momento, fino ai giorni nostri, la tradizione curvaiola parmense si è tramandata brillantemente di generazione in generazione e non si è mai persa, nonostante diverse peripezie che hanno attraversato e minato in più di un’occasione l’ambiente crociato, già a partire dal 1986.
A distanza di nove anni dalla loro nascita infatti, insieme ai Crusader Ultras, il gruppo fondatore dei Boys venne falcidiato da un’ondata repressiva poliziesca al termine di un derby giocato con la Reggiana, teatro di scontri tra celere e tifosi che portarono al ferimento di ventinove agenti e l’uscita di scena di diversi capi che, sotto il pugno duro della giustizia, si videro costretti ad abbandonare il mondo ultras e a passare il testimone alle seconde linee.
Il nuovo direttivo prese in mano il gruppo con grande leadership e, dopo appena tre stagioni di Serie B, nel biennio 1989-1990, fu spettatore di una promozione in A che, oltre a segnare l’inizio della vincente era di Nevio Scala, portò in città un entusiasmo attorno alla squadra mai visto in precedenza. Del resto, i tre anni successivi significarono massima serie, Coppa Uefa, Wembley, nuove dimensioni per la curva, che nel frattempo si trasferì in Nord, e per la tifoseria stessa, tant’è che molte vecchie conoscenze tornarono a far parte dei Boys.
Il gruppo però non fu mai pronto per affrontare questi palcoscenici, mancavano ancora l’organizzazione e la struttura su cui si poteva fare meno affidamento nelle serie minori, ma che a quel tempo divenne imprescindibile per confrontarsi con i maggiori gruppi organizzati d’Italia e d’Europa, fino a quel momento visti come inarrivabili. Anche se ben presto, la moda di andare a seguire le partite del Parma finì.
La finale di Coppa delle Coppe 1993-1994 persa a Copenaghen contro l’Arsenal per 1 a 0 prima, e la sconfitta nel derby con la Reggiana del 6 aprile 1994 poi, infatti, contribuirono a rompere il sodalizio e a creare una frattura interna e con la dirigenza che si sarebbe prolungata per diversi anni. Molti tifosi lasciarono il gruppo e lo stadio, altri parlarono di sciogliersi, mentre a restare furono solo pochissimi anziani che, decisi insieme all’aiuto di qualche giovane leva, raccolsero ciò che rimaneva dei Boys e buttarono le basi per un nuovo corso nell’estate del 1998: quello attuale.
In questo periodo tuttavia, in seguito a diversi incidenti a livello nazionale, gli organi di polizia cominciarono ad inasprire i provvedimenti repressivi e così diversi ragazzi che presero parte alla nuova avventura si videro costretti a scontare numerose condanne dopo tafferugli e scontri, nel corso degli anni a seguire. Su tutti quelli ad inizio 2005 con gli juventini, che costarono ben undici diffide ai crociati e sancirono, dopo due settimane in cui sembrò vicinissimo lo scioglimento, l’ultimo ricambio generazionale all’interno dei Boys, che tornarono di nuovo protagonisti. Dopo anni di spaccature e divisioni, la frattura in Nord si ricucì ufficialmente.
Un fattore importante, se non fondamentale, che permise alla tifoseria organizzata di affrontare le stagioni successive, caratterizzate da retrocessioni, fallimenti, penalizzazioni e campionati piuttosto anonimi, con lo stesso spirito di attaccamento alla maglia e alla città che contraddistinse i tempi migliori. Soprattutto il 27 luglio 2015 quando, in seguito all’ennesima gestione criminale dei bilanci e alla mancata iscrizione alla Serie A, il Parma si vide costretto a ripartire dalla D, dando inizio ad una scalata che nel giro di tre anni lo riportò dai dilettanti a solcare di nuovo i campi della massima serie nazionale.
Ad oggi, il gruppo principale che coordina il tifo parmense in curva Nord ‘Matteo Bagnaresi’ (dedicata alla memoria di un giovane ultras scomparso dopo esser stato investito da un autobus nel parcheggio di un autogrill vicino a Torino, ndr) è ancora quello dei Boys che, nella serata di domenica, raggiungeranno Bologna in un numero che fino a questo momento ha tradito le aspettative della vigilia, alla luce dei 630 tagliandi staccati per il settore ospiti su un totale di 4.136 acquistati in fase di prevendita per l’intero impianto.
Gemellaggi e amicizie. I tifosi crociati sono gemellati con quelli dell’Empoli, della Sampdoria, del Bordeaux, del Catania, del Rapid Vienna, del Perugia e del Montevarchi, mentre con Bari e Lazio vi sono buoni rapporti e reciproca stima.
Rivalità. I tifosi parmensi sentono molto la rivalità nei match contro Reggiana, Juventus, Brescia, Roma, Como, Mantova, Spal, Modena, Vicenza, Fiorentina, Bologna, Milan, Genoa, Cremonese, Atalanta, Triestina, Padova, Ancona, Reggina, Venezia, Sambenedettese, Carrarese e Treviso.