In questi giorni molti cittadini stanno ricevendo dal Comune una lettera con i bonus della Tari, che premiano il conferimento nelle isole ecologiche effettuati nel 2017 ma che li costringe a recarsi in banca (Bper, che fa da Tesoriere) per poterli riscuotere, a differenza di quanto avveniva in passato.
Un problema noto all’Amministrazione comunale che spiega perché quest’anno ha dovuto procedere in questo modo. “Diversamente dagli anni precedenti, nei quali il bonus veniva riconosciuto in sede di conguaglio – si legge in una nota del Comune – non si è potuto procedere alla compensazione con quanto dovuto per il 2018, in quanto si è passati da tassa sui rifiuti (Tari) a tariffa (Tcp) e, come è avvenuto tra il 2012 e il 2013 con il passaggio da Tares (tariffa) a Tari (tributo), non è possibile incorporare in una fattura un importo relativo a un tributo”.
Gli importi da riconoscere ai contribuenti – al netto delle compensazioni già effettuate con posizioni debitorie – variano da un massimo di 170 euro a pochi centesimi, per un ammontare complessivo di circa 134.000 euro. Queste somme – appositamente stanziate – devono essere messe a disposizione dei contribuenti che ne hanno diritto, in quanto l’Amministrazione, mentre può rinunciare a richiedere il pagamento di somme troppo piccole (la soglia attuale è di 20 euro), non può esimersi dal pagare importi anche irrisori.
Per dare qualche ordine di grandezza il Comune fornisce alcuni esempi: le comunicazioni relative a importi inferiori a 1 euro sono 960 e valgono complessivamente 812 euro; la maggior parte delle comunicazioni (8.523) riguarda importi da 1 a 10 euro, per un valore complessivo di 31.891 euro; gli importi oltre 10 euro valgono complessivamente 101.600 euro e riguardano 3.384 contribuenti, 450 dei quali hanno diritto a rimborsi superiori a 50 euro.
“Recarsi agli sportelli del Tesoriere per incassare somme modestissime potrà comportare un disagio per i cittadini interessati, ma da una lato non si poteva non mettere a disposizione del contribuente un credito seppur minimo, dall’altro non è stato possibile individuare forme diverse di rimborso – spiega l’Amministrazione -. Come ultima informazione: il termine di prescrizione per questi crediti è di dieci anni. Ovviamente questa circostanza non si ripeterà il prossimo anno e nei successivi, in quanto, mantenendo lo stesso regime di tariffa, il bonus verrà riconosciuto in fattura in sede di conguaglio”.
Una comunicazione che risponde indirettamente anche all’interpellanza presentata da Francesco Rendine (Gol) nella quale chiede proprio, almeno per i piccoli importi, che il bonus Tari ritorni in versione decurtazione in bolletta.
“Spesso – osserva però il consigliere di opposizione – si tratta di cifre irrisorie di 1,20 euro o come nel caso specifico per 2,40, il cittadino che ha fatto numerosi conferimenti all’isola ecologica, deve andare, non in macchina ne con mezzi pubblici (per non rendere anti economica l’operazione) ma a piedi o in bicicletta, in orario di sportello bancario , magari dovendo chiedere permessi sul posto di lavoro (e già qui si crea anti economicità) a ritirare il frutto delle sue fatiche non indifferenti perché ha dovuto organizzarsi per portare fisicamente (con la propria auto) materiali di rifiuto presso le isole ecologiche, quindi spendendo tempo, risorse e denaro”.
Una situazione in cui è “facile che molte persone non spendano altro tempo e denaro per pochi euro e rinunceranno al premio di uno o due euro, il tutto a vantaggio delle casse comunali”.
Per questo, Rendine interpella il sindaco per sapere se ritenga opportuno intervenire presso gli uffici comunali: al fine di consentire ai cittadini che vantano crediti modesti nei confronti dell’amministrazione di ritornare al più presto alla modalità di decurtazione in bolletta, che attuava un’equa, semplice e giusta gratificazione con estrema semplicità interrompendo da subito la modalità del rimborso, che risulta gradita solamente per somme rilevanti”.
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