Si consiglia di entrare in bagno provvisti di ciabatte ed elmetto da cantiere. Anche se non troverete questo avviso all’ingresso delle toilette dell’ospedale di Cona, il consiglio si potrebbe rivelare comunque utile per i suoi frequentatori. Al Sant’Anna si è infatti registrato un nuovo crollo di parti del controsoffitto, provocato dalla rottura di tubi che hanno causato anche l’allagamento di alcuni bagni.
Il fatto si è verificato il pomeriggio del 27 luglio nel reparto di senologia, nel corridoio centrale al piano terra (1C0, per chi è avvezzo alla ‘topografia’ dell’ospedale), ed è stato documentato dal Comitato Vittime della Pubblica Amministrazione, gruppo di attivisti che si definiscono “‘Cronisti di fatto’, non pagati, che donano liberamente il proprio tempo e il proprio impegno alla collettività con l’auspicio di migliorare la qualità dei servizi pubblici”.
Come si può osservare dal video e dalle immagini, il bagno del reparto di senologia e la parte antistante nel corridoio sono stati allagati da una fuoriuscita incontrollata di liquidi, mentre in terra sono ancora visibili i pezzi dei pannelli del controsoffitto che, una volta impregnati, si sono staccati e schiantati al suolo, fortunatamente in un momento in cui non era presente nessuno. Un problema tutt’altro che nuovo visto che sin dal momento dell’inaugurazione del ‘nuovo ospedale’ di Cona si è già ripetuto in almeno altre due occasioni: una volta nel pronto soccorso (marzo 2013) e un’altra volta al piano terra nel corridoio B (maggio 2014).
Il comitato che lancia la segnalazione, presieduto da Aldo Ferrante, ha inviato una lettera al direttore generale del Sant’Anna Tiziano Carradori, chiedendo alcuni chiarimenti e invitando la dirigenza a prendere provvedimenti. Nello specifico, gli attivisti chiedono “quante altre volte, in che date e in che servizi è successo che ci siano state perdite o infiltrazioni di liquami vari”, se “sono stati segnalati danni alle persone” e “chi ha pagato fino a oggi, visto che siamo nei 10 anni di garanzia del manufatto, tutti questi interventi di manutenzione straordinaria”.
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