Politica
1 Luglio 2018
Per la senatrice ferrarese quella di Vinyloop è "una situazione incresciosa da affrontare con un urgenza, sia individuato subito un tavolo"

Vinyloop, Boldrini (Pd) chiede un tavolo di trattative al Mise

di Redazione | 2 min

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Paola Boldrini (archivio)

di Martin Miraglia

Un tavolo di lavoro sulla situazione Vinyloop, da individuarsi “celermente”. È quanto chiede la senatrice ferrarese Paola Boldrini, in forze nel gruppo del Partito Democratico, all’interno di un’interrogazione che sarà inviata lunedì al ministero dello sviluppo economico guidato da Luigi di Maio “a supporto e sintesi delle istanze di Comune, Regione e sindacati che in questi giorni hanno esternato il loro disappunto per la decisione improvvisa della proprietà di liquidare l’azienda e avviare la procedura di licenziamento collettivo dei dipendenti”, come scrive lo staff della senatrice.

Vinyloop, stabilimento specializzato nella lavorazione di materie plastiche e nel riciclo di scarti in pvc ubicato nell’area ex Solvay di via Marconi a Ferrara, è di proprietà di un duo di gruppi industriali insediati in Regno Unito e Francia: Ineos — che agisce tramite la sua controllata Inovyn Italia — e Serge Ferrari, i quali dopo mesi di incertezze dei lavoratori hanno deciso di avviare la procedura di dismissione dello stabilimento con gli annessi 17 licenziamenti annunciando la decisione pochi giorni fa e prendendo di sorpresa le istituzioni che erano riuscite a strappare l’accordo con la proprietà di sospendere le procedure di licenziamento prima della convocazione di un altro tavolo in Regione. La proprietà ha poi rifiutato di considerare altre opzioni per il futuro dello stabilimento come le proposte di intervento a sostegno dell’attività produttiva o la ricerca di un acquirente. Una serie di evoluzioni che il Pd ferrarese aveva già bollato come “indecenti”.

“È una situazione incresciosa che deve essere affrontata con urgenza”, commenta poi Boldrini, che pone l’accento — come già in precedenza gli assessori comunali e regionali, Caterina Ferri e Palma Costi — sulla necessità corrente di ricollocare i dipendenti e di salvaguardare l’impianto. “Confido che il Ministro Di Maio, che già dai sindacati ha ricevuto richiesta, si faccia carico della questione in tempi rapidissimi e convochi nei prossimi giorni il tavolo di confronto con proprietà, istituzioni, sindacati”.

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