Politica
20 Giugno 2018
Il sindaco chiede di autorizzare il Fidt a pagare i risparmiatori che hanno vinto le cause per il tramite di Ubi e Bper

Carife. Tagliani scrive a Conte: “Bankitalia ostacola i risarcimenti agli Azzerati”

di Redazione | 3 min

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“I truffati saranno risarciti”. Sono le parole dette dal premier Giuseppe Conte durante un incontro con una delegazione di risparmiatori traditi a fine mggio. Oggi il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, all’indomani dell’inizio del maxi processo Carife, scrive al presidente del consiglio per ricordargli che la possibilità di risarcirli esiste già. Ed è ostacolata proprio da un organo dello Stato.

Tagliani inizia la sua lettera ricordando che “in questi giorni a Ferrara è in corso un processo penale per la individuazione delle eventuali responsabilità connesse all’aumento di capitale da 150 milioni di euro sottoscritto da migliaia di ferraresi previa autorizzazione delle autorità bancarie di controllo che da tempo avevano sottoposto la Carife a verifica”.

E alle porte dell’aula,  ”messa a disposizione dal Comune di Ferrara e dal volontariato locale, sostano diversi cittadini, ma molti di più sono a casa scoraggiati per la vergogna di avere perso i loro risparmi”.

Tagliani sostiene di aver accolto “con piacere la sua decisione di incontrare “gli azzerati” anche se da modesto tecnico del diritto la affermazione che “i truffati saranno risarciti” mi ha creato non pochi dubbi: che chi crea un danno debba risarcirlo è già scritto nel codice civile, che lei conosce meglio di me, e se fosse così semplice non vi sarebbe bisogno di leggi ad hoc, di fondi destinati e di garanzie offerte dal Fidt (il Fondo interbancario di tutela dei depositi, ndr) alle banche acquirenti”.

Anzi, “si porrebbe però in carico ai risparmiatori esclusivamente quella rigorosa prova della truffa che obbligherebbe ciascuno a defatiganti gradi di giudizio per provare la frode della banca o del suo funzionario”. E “non è questo che chiedevano gli azzerati, almeno nei tanti incontri che io ho avuto con loro”.

Secondo il sindaco, nell’affermazione di Conte non ci sarebbe “alcun richiamo a quella volontà politica di ristoro degli azzerati che avevo letto in campagna elettorale, né alcun riferimento al fondo inserito nella ultima finanziaria e che attende dal governo gli strumenti attuativi per la distribuzione delle risorse, pur da implementare, che vi sono contenute”. 

Da qui la speranza che il decreto attuativo, fermo da marzo, “trovi presto il suo canale di emanazione  da parte del Governo in carica sciogliendo i tanti dubbi dei risparmiatori”. 

Ma il punto è un altro. E riguarda il sistema Stao: “rammento che le decisioni della Acf (arbitro controversie Consob) hanno già accolto diversi ricorsi dei risparmiatori delle banche azzerate, accertando sia la legittimazione passiva delle banche acquirenti sia la mera violazione del Tuf (testo unico della Finanza), quale titolo risarcitorio e quindi senza esigere costose e lunghe procedure giudiziali.

I ristori previsti dalla Banca di Italia attraverso il Fidt e concordati nell’accordo di risoluzione non sono tuttavia stati erogati ai risparmiatori e sa perché? Perché la Banca d’Italia ha inibito al Fidt di osservare come efficaci le decisioni arbitrali della Consob”.

“Caro Presidente – riprende Tagliani -, noi qua abbiamo l’impressione che la musica sia sempre la stessa, pur se cambiati e tanto i suonatori, ma poiché io sono fatto a mio modo, continuo – come ho fatto con il precedente Governo – a denunciare come insostenibile che organi dello Stato posti a garanzia del risparmio privato, non si mettano d’accordo neppure oggi quando i soldi ci sono e sono sia nel fondo a disposizione del Suo Governo, sia nel Fidt (150 milioni per la ex Carife)”.

A questo punto, “se è vero che ha a cuore, come penso, la sorte del risparmiatori che ha incontrato, lasci perdere per un momento la truffa ed il risarcimento – che chi vorrà potrà perseguire nelle aule di giustizia con tempi e costi  di non poco conto –  e si concentri nel dare pratica attuazione alla erogazione del fondo già stanziato e soprattutto faccia in modo che le decisioni dell’arbitro Consob ( Acf) divengano vincolanti come è logico aspettarsi anche per Banca d’Italia e quindi si autorizzi il Fidt a pagare i risparmiatori che hanno vinto (sono già qualche decina) per il tramite delle stesse banche acquirenti Ubi Banca e Bper”.

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