
(foto di archivio)
Un incontro pubblico per affrontare insieme alla città la questione dei campi nomadi. Mentre in via delle Bonifiche è risuonata la carica della Lega (a cui aderisce anche Forza Italia) per l’immediata chiusura del campo, in seguito all’operazione della polizia che ha portato al suo interno sei arresti per furti e ricettazione, vari rappresentanti di associazioni e cooperative sociali prendono la parola per chiedere soluzioni meno drastiche e “nel rispetto delle persone coinvolte, soprattutto le più deboli”. Ma soprattutto di coinvolgere l’intera città nella discussione su un tema che rischia di spaccare l’opinione pubblica.
A parlare con Estense.com è il responsabile ferrarese della Comunità Emmaus, Gianni Belletti, tra i firmatari dell’appello al dialogo. “Molte delle persone che hanno firmato la nostra lettera conoscono le famiglie che vivono in quel campo nomadi da 30 anni. Parliamo di situazioni di precarietà, con persone al margine, in disagio e in difficoltà, con le quali bisogna avere approccio delicato. Non esistono soluzioni semplicistiche, occorre prima saper interpretare collettivamente queste situazioni e fare in modo che non ci vadano di mezzo tutti per gli sbagli di qualcuno. Il rischio è di mettere ancora più al margine una fascia di popolazione che già vive in condizioni di degrado”.
Un discorso che coinvolge i minori che vivono nei campi nomadi e che devono essere tutelati. Ma non si potrebbe anche leggere – a parti invertite – la chiusura dei campi nomadi come un modo per ‘normalizzare’ la vita dei bambini che ci vivono? Secondo Belletti il tema è complesso e andrebbe affrontato con i giusti toni, senza strumentalizzazioni politiche: “Non sono contro la chiusura di un campo-ghetto come questo. Trent’anni fa ho partecipato alla sua creazione e c’era una realtà diversa, innanzitutto perché c’erano davvero dei nomadi, mentre adesso sono stanziali e oggi magari un campo così non è più indicato. Ma è per questo che dico che non dobbiamo semplificare troppo la faccenda e fermarci alla vicenda dell’associazione a delinquere di pochi giorni fa, in cui se sono state accertate delle responsabilità vanno punite. Siccome siamo persone qualificate nel settore sociale, crediamo di poter dare un’opinione qualificata sulla materia”.
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