di Cecilia Gallotta
Il brivido dell’incontro ravvicinato con uno squalo, a un passo da casa. E con tutti e ‘sei’ i sensi. E’ infatti in 6D il visore che consente di vivere a tutti gli effetti un’immersione di 12 minuti grazie alla realtà virtuale della mostra a tema allestita dal 4 giugno presso il centro commerciale Il Castello, che si è meritata una proroga dal precedente termine (il 17 giugno) fino a domenica 24.
L’idea di ‘portare’ uno squalo al centro commerciale non poteva che venire dall’esperto del mondo del diving, il ferrarese Riccardo Sturla Avogadri, fondatore della Shark Academy nonché master instructor Padi, l’ente certificatore che rilascerà un brevetto a chiunque volesse aggiudicarsi il titolo di ‘esperto di squali’, al termine di una lezione bisettimanale tenuta da Sturla (il martedì e il giovedì alle 19 presso la mostra).
Ma “molteplici sono gli obiettivi che hanno messo insieme la mostra – afferma Silvia Sovrani, organizzatrice dell’evento assieme a Bertilla Ghinato e Gianluca Genesini – una mostra che parla di biologia marina, attualità e anche cinema”: tantissimo materiale inedito è stato infatti esposto in una sorta di tributo al grande documentarista scomparso lo scorso febbraio Folco Quilici e al premio Oscar Carlo Rambaldi, coi quali Sturla ha avuto contatti e collaborazioni. Una valenza anche didattica quella della mostra, che ha riunito più di 700 studenti delle scuole primarie di Ferrara e provincia gli ultimi giorni di scuola, sensibilmente al tema dell’inquinamento dei mari, “parte del quale trova spesso riscontro proprio negli stomaci degli squali”.
Locandine, teche, reperti, oggettistica usata per la caccia, e persino una riproduzione a grandezza naturale della mascella di ‘megalodon’ – lo squalo preistorico – precedono, percorrendo l’anello, il pezzo forte della mostra, la ‘Thriller Cage’, che ha fatto tremare persino il fotografo subacqueo Marco Bollettinari in una riproduzione fedele a 360° di un’immersione, con tanto di giubbotto e boccaglio, e dell’incontro con il grande squalo bianco.
“Il 20% delle persone non arriva alla fine dell’esperienza, oppure si ricrede poco prima di iniziare – spiega Sturla – a causa dell’effetto psicologico dato da una realtà aumentata”. “Incredibilmente bello e realistico – afferma Bollettinari dopo essere uscito dalla gabbia (aperta gratuitamente a tutti il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19) -. Riproduce la dinamica di una storia dentro gli abissi”, che parte dalle meraviglie del mare, alla scoperta dei relitti, fino all’adrenalinica ‘sorpresa’ finale.
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