Berra rallenta, ma resta in vetta
Giornata spettacolare e ricca di gol nel girone di Terza Categoria. La capolista Berra incappa nella seconda battuta d’arresto stagionale
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“Non possiamo nasconderci dietro alle assenze – esordisce Di Benedetto nel postgara – abbiamo fatto una brutta prestazione dall'inizio alla fine"
Pioggia di fischi per l'Ars et Labor, sconfitta in casa da un Pietracuta 'corsaro'. I rossoblu romagnoli s'impongono 0 a 1 grazie a un gol di Zannoni al 29'. Prestazione da dimenticare per i biancazzurri, protagonisti di una gara che definire "brutta" sarebbe persino un complimento
È stato inaugurato sabato 8 novembre 2025 il nuovo Poliambulatorio privato AZ Medica, una struttura moderna e all’avanguardia che arricchisce l’offerta sanitaria del territorio
Nicola Lodi, detto Naomo, dopo la condanna in primo grado a 2 anni e 10 mesi per induzione indebita, rischia di affrontare un ennesimo processo penale. Questa volta l'accusa è di peculato

(archivio)
Anche la società che gestiva il nido dovrà rispondere – sul piano della responsabilità civile – per le accuse rivolte da alcuni genitori a una maestra di 38 anni, imputata per aver percosso quattro bambini.
Giovedì mattina, davanti al giudice Vartan Giacomelli, si è tenuta l’udienza filtro con la richiesta avanzata dalle parti civili (due famiglie) di chiamare la società che gestiva il nido come responsabile civile. Richiesta ammessa dal giudice, che ne ha disposto la citazione per la prossima udienza, fissata per l’11 settembre. Le parti hanno anche presentato la lista dei testimoni, tra i quali ci sono anche dei consulenti tecnici per appurare l’esistenza o meno di effettivi danni cagionati ai bambini.
L’inchiesta, il cui fascicolo è in mano al sostituto procuratore Ombretta Volta, si basa sulle dichiarazioni dei genitori, che avrebbero notato comportamenti strani dei minori e anche dei lividi, attribuendo il tutto ai maltrattamenti subiti da parte della maestra oggi a processo. A differenza di altri casi simili, in questo non vennero messe delle telecamere per verificare l’effettiva corrispondenza delle accuse, anche perché la donna venne licenziata prima.
«Sono fiducioso, non vedo l’ora che la verità venga a galla – commenta l’avvocato Denis Lovison, che difende la maestra -. Sono accuse infamanti per una persona che da vent’anni si dedica ai bambini con amore e dedizione e che adesso non può neppure lavorare». La difesa, fin da subito, mette in evidenza come come il licenziamento e le accuse siano arrivate nel periodo in cui l’educatrice aveva messo in mora l’istituto, chiedendo il pagamento di alcune fatture non saldate per il tempo in cui lavorava come libera professionista, prima dell’assunzione.
In parallelo a quella penale – anche se precedente – c’è anche una causa di lavoro tra l’educatrice e il nido in relazione al licenziamento della donna.
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