
Ritratto di Innocenzo X
Un arrivederci e un benvenuto tra i capolavori in mostra alla collezione Cavallini Sgarbi, prorogata fino al 2 settembre al Castello Estense. Sabato 2 giugno il Ritratto di Ludovico Grazioli (circa 1551, olio su tela) di Lorenzo Lotto saluterà la città e partirà per il Museo del Prado di Madrid nell’ambito della mostra “Lorenzo Lotto. Ritratti” (19 giugno-30 settembre).
Al suo posto, sulla parete della stanza numero 3, farà il suo ingresso un nuovo quadro, un Innocenzo X rosso fiammante di Pietro Martire Neri (Cremona, 1591 – Roma, 1661). Il ritratto (1650/55, olio su tela), firmato sul memoriale tenuto dal papa con la sinistra, è una delle repliche di Pietro Martire Neri desunte dal celebre capolavoro di Diego Velázquez della Galleria Doria Pamphilj di Roma, uno dei ritratti più copiati ed ammirati dell’intero secolo.
Sono note le seguenti altre versioni: la grande tela del Monastero di San Lorenzo dell’Escorial, caratterizzata dal maggior formato, con il papa a figura intera e la presenza di un consigliere o segretario in piedi a destra, firmata sul memoriale: “Alla San.ta de Nos. Sig. Per Pero Marti Nero”; il ritratto nella collezione del marchese di Bute a Rothesay (Scozia) firmato sul memoriale: “Alla San.ta de Nro Sig.re Innocencio X. Per Pietro Martire Neri”; La tela passata all’asta da Christie’s a Londra l’8 dicembre 1989, lotto 119, firmata ancora: “Alla San.ta di Nro Sig.re Innocentio X. Per M…re Meri” (forse coincidente con quella in esame); una versione simile alla presente con varianti nel tendaggio sullo sfondo; una “tela da testa”, con il pontefice ripreso a mezzo busto, presso la Galleria Doria Pamphilj di Roma.
Neri si propone quindi come straordinario divulgatore dell’immagine ufficiale del pontefice, celebrata dal pittore spagnolo, introducendo tuttavia di volta in volta variazioni nell’ambientazione e soprattutto nella tecnica pittorica.
Il pittore cremonese, distintosi tra Cremona, Mantova e Milano come prolifico ritrattista, giunse a Roma nel 1629 e poi definitivamente nel 1647, assurgendo anche all’ambita carica di Principe dell’Accademia di San Luca nel 1654. Fu collaboratore di Velázquez firmando assieme a lui il Ritratto di Cristoforo Segni in collezione privata svizzera, eseguendo “lodatissimi e bellissimi ritratti li quali sono al maggior segno stimati” (Bresciani).
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