di Pietro Perelli
Tresigallo. Ieri (domenica 6 maggio, ndr) Estense.com ha avuto l’opportunità di visitare, insieme ad un gruppo di turisti di Mantova e agli organizzatori dell’Associazione Torri di Marmo, l’ex Ospedale Boeri. Di proprietà dell’Usl, è ancora utilizzato in piccolissima parte come Cup o dalla guardia medica, ma la maggior parte dell’edificio si trova in una situazione di semi-abbandono. Visitando i suoi lunghi corridoi sembra che sia stato abbandonato da poco, di corsa, lasciando parte di quelle attrezzature un tempo utilizzate. Ci sono ancora i letti per i pazienti senza materasso, una poltrona da dentista, vecchi computer, fotocopie lasciate per terra senza considerare il guano e la sporcizia che si è accumulata.
Da poco il Ministero dei Beni Culturali ha stanziato un milione e mezzo di euro per poter iniziare i lavori di restauro che serviranno anche per ripulire, chiudere i buchi nelle vetrate e impedire così l’entrata di volatili. Con questo finanziamento, come ribadito più volte anche dalla giunta, non si potrà fare molto di più e per portare a compimento quello che pare essere un progetto molto ambizioso serviranno come minimo svariate decine di milioni di euro. Tale progetto prevede la realizzazione di un museo razionalista e una sede distaccata della facoltà di architettura di Ferrara.
Il fascino della struttura è grande e, come mi spiegano Francesco Emiliani e Giuseppe Muroni, “in diverse visite ci si è fermati oltre un’ora all’interno andando a visitare ogni sua parte”. “Solitamente – continuano – ne sono molto affascianti gli architetti o i ragazzi delle scuole. I primi perché ne analizzano ogni singolo dettaglio compresi i materiali utilizzati, i secondi perché da bambini o da ragazzi si ha spesso il fascino dell’abbandonato”.
I turisti mantovani che stanno visitando la struttura non apprezzano queste particolarità e la visita risulta breve e senza addentrarsi in ogni parte. Ci si limita ai primi due piani dell’edificio dove si incontrano alcuni ex ambulatori e stanze per la degenza dei pazienti, una sala comune dove un tempo si facevano dei cineforum e la chiesa unica parte rimasta invariata fin dalla costruzione.
Le visite non si limitano mai alla sola visione dell’ex Boeri ma vi è una guida, solitamente un architetto, a volte uno storico, che guida il gruppo spiegando le particolarità di questa città di fondazione. “Questo mese – spiega Muroni – le visite prenotate sono già svariate, abbiamo qualche gruppo domenicale, oggi pomeriggio ad esempio ce ne sarà un altro, e diverse scuole che iniziano a interessarsi alle particolarità di Tresigallo”. “In questo paese – continua – non ci sarà la bellezza architettonico-paesaggistica di un borgo medioevale ma la particolarità e la diversità rispetto a quello che solitamente si va a visitare lo rendono molto interessante e attrattivo”.
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