Politica
18 Aprile 2018
Il filmato risale al periodo del Palaspecchi occupato. La ronda chiede documenti e dati personali

Naomo Lodi ‘sceriffo’. In un video l’interrogatorio a uno straniero

di Redazione | 3 min

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Dopo le due denunce di altrettante lettrici in merito ai fatti di sabato scorso, quando il segretario comunale della Lega Nicola Lodi è stato visto fermare un migrante e prendere visione dei documenti, arriva ora alla nostra redazione un video. Un video – forse (non ne siamo al corrente) già pubblicato sui social dallo stesso Lodi – che ritrae il segretario interrogare con fare da sceriffo uno straniero sulla sua identità, sul suo lavoro e sulla sua occupazione.

L’episodio mostrato non attiene alla vicenda di qualche giorno fa, ma si riferisce a una incursione notturna di “Naomo” all’interno del Palaspecchi, prima che venissero sgomberati gli abusivi che lo occupavano. La data dovrebbe risalire quindi a circa un anno fa.

Teatro dell’interrogatorio è un appartamento abusivo ricavato in un vano del complesso. La luce della videocamera non basta a illumiare la stanza. Si intravedono un quadro, un ramoscello d’ulivo sopra, un letto, un tavolo, una stufa, alcune vettovaglie.

Lodi è accompagnato da almeno tre persone: il cameraman che riprende fedelmente tutto, un altro uomo e una donna.

Il filmato inizia con uno dei componenti della ronda notturna che chiede i documenti allo “squatter”. Il segretario leghista li controlla e gli chiede dove l’uomo lavori. Lo straniero, di origine rumena, fa capire intimorito che una occupazione stabile non ce l’ha: qualche giornata nei campi e qualche piccolo lavoro di manutenzione da privati.

Ma lì, in un edificio privato come l’ex direzionale di Via Beethoven, è pacifico che non può stare. E Lodi glielo fa capire chiaramente: “domani sicuramente vengono qui polizia e carabinieri”.

“Non è un problema, io non faccio niente di male” è la replica. “Non c’entra – lo zittisce “Naomo” -, questo è uno stabile che tu non puoi occupare. Anch’io riuscirei a farmi un appartamento del genere se nessuno me lo impedisce. Sono tre anni che sei qua”. “Ma dove vado?”. “Vai in Romania. In Romania non ci sono palazzi come questo? Sai cosa ti fanno se occupi un palazzo come questo? vai in galera”. Per essere ancora più eloquente, Lodi incrocia i polsi mimando il gesto delle manette.

Un altro del gruppetto vuole sapere se l’abusivo ha precedenti penali. Risposta negativa: “sono venuto qua per lavorare, non faccio niente di male, perché non posso stare qui?”.

Poi riprende Lodi: “qua non c’è lavoro, se non lavori, se non hai una casa, o trovi una fidanzata che ti ospita, ma non puoi stare qui”. “E dove vado? sto in strada?”. Un sodale della camicia verde: “torni a casa tua”. E lui, in Romania, dice che una casa ce l’avrebbe anche. “Allora che cazzo ci fai qua?” gli urla il segretario comunale del Carroccio.

Infine l’ultimo peccato: dissetarsi. Gli altri gli chiedono anche dove prenda l’acqua. Per rispondersi da soli: alla fontanella. “Lo sai chi la paga la fontanella? pago io la fontanella! perché cazzo tu devi prendere l’acqua della fontanella!”.

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