Spal
18 Aprile 2018
Scontro diretto infrasettimanale. Storia, tifo e tradizioni della curva clivense

Spal-Chievo nel pienone delle grandi occasioni

di Redazione | 4 min

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Agli amanti dei numeri e delle statistiche non sarà passato inosservato che, dalla stagione 1990/1991, anno in cui lo spareggio di Verona contro la Solbiatese regalò la C1 ai biancazzurri, la Spal non ha mai più conquistato una promozione o una salvezza attraverso i playoff o i playout

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Nonostante il poco appeal dell’avversario, e di una tifoseria che raggiungerà l’Emilia in circa 500 unità, nel turno infrasettimanale di mercoledì sera, ci sarà il pubblico delle grandi occasioni ad attendere l’entrata in campo di Spal e Chievo. La Ferrara sportiva ed il popolo spallino hanno compreso l’importanza vitale dello scontro diretto con i veneti per le sorti del campionato estense e hanno risposto presente, tanto da far registrare un quasi tutto esaurito con 3.492 ticket staccati in fase di prevendita.

La voglia di vedere i biancazzurri all’opera è molta, come molta è la curiosità di conoscere come la minoranza clivense, a cui è stata garantita la piena apertura del settore ospiti senza il pericolo di infiltrati ferraresi residenti in Veneto, si presenterà e si muoverà al Paolo Mazza. In attesa di scoprirlo dal vivo, andiamo a leggere storia, tifo e tradizioni dei veronesi in anteprima, nella nostra consueta rubrica sui supporters avversari.

STORIA. Profondamente diversi dai cugini maggiori dell’Hellas, da sempre contraddistinti per l’esuberanza, la sfrontatezza e la violenza della loro curva, nel corso degli ultimi vent’anni, i tifosi del Chievo si sono resi protagonisti di un vero e proprio fenomeno sociale, economico e di costume, capace di arrivare due volte in Europa e di portare allo stadio un buon numero di appassionati, simbolo di un tifo genuino, sano e apolitico che, dalla trasferta del 6 novembre 1994, si identifica nel gruppo ultras principale dei North Side, letteralmente Settore Nord per distinguersi dall’opposta tifoseria cittadina che prende posto in Curva Sud.

Realtà affermata nel panorama del tifo organizzato e punto di riferimento per tutti quei giovani clivensi che vogliono sostenere la loro squadra con passione e calore, nel 1996, i North Side escono dal Club Amici del Chievo Verona, con l’intento e l’esigenza di esprimere le proprie idee in un contesto diverso da quello del Coordinamento, preferendo inizialmente l’appellativo di supporters a quello di ultras visto che, nei primi anni del loro sodalizio, tifano senza offendere l’avversario e non stipulano gemellaggi con altri gruppi, adottando come simbolo il famoso personaggio dei Looney Tunes “Marvin the Martian”.

Per tutta la seconda metà degli anni Novanta, sull’onda dell’entusiasmo per un quartiere che scala le gerarchie del calcio nazionale, il gruppo conosce una continua crescita dal punto di vista partecipativo, con numerosi ragazzi che si avvicinano incuriositi al mondo del tifo ed uno zoccolo duro di persone che segue, dove e quando possibile, le partite del Cèo.

L’avvento del nuovo millennio però, con la diffida per cinque anni di cinque dei ragazzi tra i più attivi, catapulta i North Side in un momento di crisi, rischiando più e più volte il baratro e lo scioglimento. A fine stagione, contro ogni aspettativa, avviene il cambio di rotta. Alcuni veterani, insieme a molti giovani, ritrovano, grazie all’amore e alla fede per la squadra e la città, nuovi stimoli e nuova linfa per ricominciare, prendendo di nuovo in mano le redini della curva per un’esperienza che culmina nella trionfale promozione in A del 2000/2001 e nelle stagioni successive che, sotto la guida di Del Neri, vedono il Chievo concedersi il lusso di restare in testa al campionato per qualche giornata e centrare per ben due volte, nel 2002/2003 e nel 2006/2007, la qualificazione in Coppa Uefa e Champions League.

Sono anni incredibili ed indimenticabili, per intenderci quelli dei “Mussi Volanti”. La Verona clivense è al centro dell’attenzione mediatica e l’arrivo al vertice di una formazione di quartiere, grazie soprattutto ad un’oculata gestione societaria presa a modello da più parti, viene vista come un’impresa internazionale tanto da richiamare l’attenzione di un pubblico proveniente da ogni parte del mondo. Ma si sa, le favole non sono destinate a durare in eterno e, dopo stagioni esaltanti e ricche di soddisfazioni, in quel 2007 a due facce, ad attendere i gialloblù c’è il purgatorio della Serie B.

Nonostante ciò, il Chievo e la sua tifoseria dimostrano grande caparbietà e unione d’intenti, conquistando l’anno successivo un ritorno immediato in massima serie con uno strabiliante primo posto che riporta i veneti a calcare i campi del maggior campionato italiano, forte di un’organizzazione e di una competenza dirigenziale che gli permette di rimanerci almeno fino alla fine di questo biennio, per dieci anni consecutivi.

Ad oggi, oltre ai famigerati North Side, un ruolo di spicco all’interno della Curva Nord del Bentegodi di Verona lo ricoprono anche i The Followers, nati nel 2010, e gli ultrà Chievo 1929, formatisi dalla scissione di una parte di sostenitori dei North Side e fermi promotori di un ritorno alle origini, al fine di riutilizzare i colori sociali ed il nome originale della società per rappresentare la propria fede verso la squadra.

GEMELLAGGI/AMICIZIE. I tifosi del Chievo hanno rapporti di amicizia con quelli del Monza, l’Albinoleffe, Pro Sesto e Sassuolo.

RIVALITA’. I clivensi sentono molto la rivalità nei match contro l’Hellas Verona e la Juventus.

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