Si chiama Italtom: è la nuova società che, costituitasi tra due aziende piacentine che operano nel settore della lavorazione del pomodoro, Steriltom ed Emiliana Conserve, ha acquisito l’affitto d’azienda della cessata fabbrica del pomodoro “Ferrara Food”, sita in zona industriale Sant’Antonio di Argenta.
Un passaggio del testimone caratterizzato da un corposo investimento di circa 4 milioni di euro, necessari a “rimettere in moto l’impianto” come hanno spiegato insieme in conferenza stampa i due amministratori delegati Dario Squeri (di Steriltom, impresa leader nel campo dei derivati del pomodoro per la ristorazione, coi suoi 65 milioni di fatturato) e Gian Mario Bosoni (di Emiliana Conserve che opera invece nel campo della grande distribuzione del prodotto rosso il cui giro d’affari in 80 paesi del mondo vale 70 milioni di euro).

Gian Mario Bosoni e Dario Squeri
Obiettivo dell’alleanza: allargare la gamma industriale e potenziare la filiera commerciale per “coprire tutto il mercato e la rete dei consumi”: dalle salse ai sughi, dalle conserve alle passate, dal tubetto ai fusti. E, in futuro, crescere e sviluppare l’attività attraverso il biologico. Ma va assolutamente abbandonata la produzione del concentrato, “che è stato il punto debole di Ferrara Food” come hanno detto i due Ad.
Una logica insomma che si adegua all’attuale domanda, e che punta soprattutto su “qualità ed innovazione, per affrontare la forte concorrenza straniera di Cina e Spagna ad esempio”. Anche perché l’obiettivo è ambizioso: “Con oltre mezzo milione di tonnellate di pomodoro lavorato, il 25% della produzione del Nord, saremo il primo gruppo italiano di trasformazione”.
Ma come anticipato “va attivato tutto un processo di adattamento dello stabilimento, ora obsoleto e non adeguato”. Per questo sono previste due nuove linee per la produzione di polpe ed una di servizio alla ristorazione.
Il tutto entro la prossima campagna di agosto-settembre che darà comunque occupazione a 110-120 dipendenti stagionali del territorio, per due mesi. Mentre sarebbe previsto anche personale fisso, soprattutto “se il prossimo febbraio si addivenisse ad una acquisizione definitiva della struttura”. Intanto sul fronte occupazionale si apre al confronto con le organizzazioni sindacali. E alla collaborazione con il mondo agricolo, “importante in questo territorio vocato alla produzione di pomodoro, con una grande prospettiva di crescita”.
Italtom ha attualmente una capacità ricettiva di circa 90mila tonnellate di pomodoro. “Per questa prima campagna la produzione stimata – afferma Bosoni – sarà di 90mila tonnellate, la metà del potenziale dello stabilimento. Per il prossimo anno è nostra intenzione, se acquisiremo l’azienda, raggiungere la massima potenzialità anche introducendo la lavorazione di prodotti bio”.
Come intero gruppo compreso tra Piacenza e Argenta sfornerebbe 520mila tonnellate di prodotto finito (il 10% dell’intera penisola). Ci sarebbe tra l’altro la possibilità, attraverso un aumento di capitale del 10%, di una partecipazione sociale riservata ai coltivatori. Nell’assicurare infine che “i pagamenti sono garantiti” Italtom acquisterebbe ad un prezzo superiore di quello disposto dalla regione: vale a dire “82 euro a tonnellata anziché 79,75”.
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