Spal
5 Aprile 2018
Storia, tifo e tradizioni nerazzurre dai Commandos alla Curva Nord Bergamo

Verso Spal-Atalanta, la Dea potrà contare sulla passione orobica

di Redazione | 6 min

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Dopo le sfide con Genoa, Torino e Napoli, il tardo pomeriggio di sabato riserverà ai tifosi biancazzurri un altro incontro mozzafiato con una delle tifoserie più colorate, rumorose e numerose di tutto il campionato. I bergamaschi da non tesserati infatti, approfittando della decisione presa dagli organi di vigilanza di lasciare libera e senza obbligo di tessera la trasferta, arriveranno all’ombra del Castello Estense con quasi 1.600 unità, facendo di fatto registrare il tutto esaurito per un settore ospiti che si colorerà completamente di nerazzurro, accogliendo una tifoseria ricca di storia, tradizioni e curiosità che andremo a scoprire nella nostra consueta rubrica di approfondimento.

STORIA. La tifoseria atalantina è da sempre considerata come una delle più temute e rispettate a livello nazionale ed internazionale, conosciuta in tutto il mondo per lo stile ruvido ed il tifo incessante che contraddistingue i supporters orobici in casa ed in trasferta, nonostante Bergamo sia una piccola realtà di provincia in cui la vera forza è da ritrovare nel bacino di appassionati di calcio che la città fornisce e che si identifica totalmente nei colori nerazzurri, aiutando lo sviluppo di un movimento ultras quarantennale di grandissimo spessore, parso alle luci della ribalta già a partire dal 1972.

Il primo gruppo a prendere forma nella nord bergamasca infatti, all’inizio degli anni settanta, è quello dei Commandos Atalanta che, nello stesso periodo in cui in Italia i primi movimenti di curva stavano movendo i primi passi, spianano la strada ad altre fazioni al seguito della Dea come i Panthers, i gli Sbandati e le politicamente orientate a sinistra Brigate Nerazzurre, quest’ultime staccatesi dai Commandos poiché in disaccordo con una linea pacifista e non violenta del gruppo.

Nel corso di tutto il decennio, complice il ritorno in massima serie dell’Atalanta dopo deludenti stagioni di cadetteria, si assiste ad una strabiliante esplosione ed impennata del tifo bergamasco, protagonista in svariate occasioni di episodi violenti nei confronti dei rivali storici del Torino e di un’inossidabile amicizia con gli ultras della Ternana che dura ancora ai giorni nostri.

Gli anni ottanta, dopo la fioritura e la prosperosità delle stagioni precedenti, per Bergamo ed i suoi beniamini nerazzurri, sono il simbolo di anni duri e difficili che colpiranno sì le vicende calcistiche e sportive della Dea, con la retrocessione in C1 dalla Serie A, ma anche quelle organizzative della curva stessa, visti i primi tumulti interni tra le diverse fazioni presenti. A riconferma di ciò, nel 1981, le Brigate Nerazzurre, forti della supremazia numerica, scalzano e costringono allo scioglimento i Commandos, prendendo in mano le redini della Nord e imponendo una linea dura che avrà effetti soprattutto nei confronti delle tifoserie avversarie. La curva conosce un maggiore equilibrio ed una notevole coordinazione, gli spettacoli a base di torce e fumogeni diventano una costante così come, sempre più frequenti, lo diventano anche gli incidenti prima delle partite.

Seguendo l’esempio delle Brigate, due anni più tardi, proprio dopo essersi separati da quest’ultime per un disaccordo riguardante alcune scelte, i preesistenti gruppi degli Stoned, dell’Armata e dell’Island Collective si fondono in un’unica entità e danno vita ai Wild Kaos Atalanta, sodalizio che segnerà la storia dell’intera tifoseria orobica. Dal canto loro, i Kaos ritengono la linea delle Brigate troppo moderata e, oltre a rifiutare ogni tipo di contatto diplomatico con società e questura, preferendo quello fisico con chiunque altro, dal punto di vista politico non appoggiano mai fermamente una posizione, tanto che negli anni si sposteranno sempre di più verso un ideale filo-leghista, arrivando vicini alla destra negli ultimi anni di vita del loro gruppo.

Delle divergenze di mentalità e di intese politiche, ne sono ben consapevoli i rappresentanti delle stesse Brigate tant’è che nella stagione 1988/1989, in occasione del match con la Sampdoria, si arriva all’inevitabile scontro tra le due fazioni dato che, con poco piacere dei Wka, le Bna portano avanti una lunga amicizia con gli ultras Tito blucerchiati. Nel corso della partita succede ciò che alla vigilia era più che prevedibile. Dal settore dei Kaos, infatti, parte un coro contro i sampdoriani a cui le Brigate reagiscono, dando vita ad una rissa che spiazza l’intera tifoseria e dividerà in tutto i due gruppi, partendo dalla posizione in curva, passando per i gemellaggi e le amicizie e arrivando all’organizzazione delle trasferte, negli anni successivi più che mai fondamentali per un’Atalanta capace di raggiungere i grandi palcoscenici dell’Europa.

Le vicende dei travagliati anni novanta, tra repressione poliziesca, tragedie extra calcistiche come le morti del tifoso Celestino Colombi per mano della celere di Padova e quella della giovane promessa atalantina Federico Pisani, e i sentitissimi derby con il Brescia di Maurizio Ganz, finiscono per smantellare una buona parte di Bna e Wka, decimate da diffide e arresti proprio dopo un incontro della stagione 1997/1998 tra la Dea e le rondinelle e rimpiazzate l’anno successivo dai Dell’Atalanta Supporters, un gruppo creato da alcuni noti personaggi della Nord che, usciti dai rispettivi movimenti e riunitisi sotto la guida del famigerato ex Bna Claudio Galimberti detto “Bocia”, si sono decisi a portare una ventata di aria fresca e di novità tra i sostenitori nerazzurri.

I Supporters sono un gruppo particolare, capace di una mentalità diversa e orientato a cercare di unire tutti i bergamaschi. Essi, infatti, non possiedono uno striscione e non possiedono nemmeno un logo identificativo, ma preferiscono utilizzare striscioni in grado di rappresentare un’intera tifoseria, sia in casa con la dicitura “A guardia di una fede” che in trasferta con la scritta “Bergamo” a caratteri cubitali, fanno passi avanti dal punto di vista coreografico con grandi spettacoli su larga scala, mettono al bando la politica dalla curva e responsabilizzano l’intera tifoseria, rinnegando il teppismo gratuito e rendendosi protagonisti di iniziative solidali, tra cui l’annuale Festa della Dea, che tutt’oggi, dopo un periodo di frattura ed isolamento dello stesso gruppo successivo alla scomparsa definitiva di Kaos e Brigate con cui nell’ultimi tempi non vi erano ottimi rapporti, continuano a promuovere sotto il nome di Curva Nord Bergamo.

Ad oggi, i gruppi principali in curva Nord “Chicco Pisani” sono il Direttivo Curva Nord Bergamo 1907, Nuova Guardia e Vecchia Guardia, mentre, in curva Sud “Morosini”, ogni domenica, si accasano gli Atalanta Forever, sodalizio nato da alcuni ex membri delle Brigate e di altri sottogruppi.

GEMELLAGGI/AMICIZIE. I tifosi orobici sono gemellati con quelli della Ternana e del Tirol Innsbruck, mentre, un bel rapporto di amicizia lo hanno nei confronti dei supporters dell’Eintracht Francoforte, del Cosenza, della Cavese e del L’Aquila Rugby.

RIVALITA’. I bergamaschi sentono la rivalità nei match con Brescia, Torino, Roma, Napoli, Juventus, Inter, Milan, Hellas Verona, Vicenza, Pisa, Genoa, Fiorentina, Lazio, Dinamo Zagabria, Bologna, Fano, Reggiana, Cremonese, Catania, Sambenedettese, Modena, Venezia, Triestina, Piacenza, Udinese, Como, Salernitana, Catanzaro, Varese, Alessandria, Cesena e Cagliari.

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