Calcio
5 Aprile 2018
La giovane calciatrice, chiamata in Nazionale maggiore, si racconta a Estense.com

L’azzurra Eleonora Goldoni racconta la sua ‘America’

di Redazione | 3 min

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Oltre che della Spal, il calcio ferrarese può fregiarsi di poter raccontare un’altra bellissima storia, fatta di lavoro, sacrifici e tanta passione. E’ quella di Eleonora Goldoni, calciatrice classe 96’ arrivata fino al probabile debutto con la Nazionale maggiore nei match di qualificazione mondiale contro Moldavia e Belgio. Il destino ha voluto che proprio quest’ultima partita si giocasse a Ferrara martedì 10 aprile, ma il percorso di Eleonora al caso ha lasciato davvero poco.

Dopo i primi calci dati a Reggio Emilia e successivamente nelle New Team Ferrara, la giovane calciatrice ha deciso si intraprendere una strada difficile ma che le ha dato soddisfazioni impagabili trasferendosi (nel 2015) negli Stati Uniti a studiare presso la East Tennessee State University.

Dall’altra parte dell’oceano, dove sport ed istruzione viaggiano affiancati e non sono in perenne competizione come in Italia, la Goldoni ha trovato la propria ‘America’ entrando a far parte delle “Lady Buccaneers” ovvero la squadra dell’ateneo. “All’università frequento l’equivalente della nostra Scienze dell’ alimentazione – spiega Eleonora – ho sempre voluto studiare all’estero ed è un’esperienza che mi sta regalando tantissimo. Inizialmente ero un po’ timida vista la differenza di lingua e di cultura ma ho acquisito sempre più fiducia col passare del tempo. C’è un bellissimo connubio tra sport, che è parte integrante della vita di uno studente, e studio. Rispetto all’Italia inoltre c’è grande differenza anche come mentalità e strutture”.

“In alcuni giorni faccio ancora fatica

a realizzare bene ciò che sto vivendo”

Il suo grande processo di crescita l’ha portata fino alla Nazionale maggiore: “In alcuni giorni faccio ancora fatica a realizzare bene ciò che sto vivendo. La vivo come una scuola nella quale ho tanto da imparare, ciò mi sprona a lavorare ancora più duramente. Inoltre non ho mai trovato un ambiente così, pur essendo nuova il gruppo mi ha accolta benissimo dandomi sempre sostegno in campo e fuori”.

Alle porte ci sono gli impegni contro Moldavia e Belgio: “La nostra allenatrice Milena Bertolini ci ha preparato ad affrontare tutte le gare come fossero delle finali. La Moldavia non andrà presa sottogamba mentre col Belgio sarà un vero e proprio scontro diretto. Da come vedo il gruppo e l’intensità con la quale ci alleniamo posso dire di essere positiva e fiduciosa”.

“Da bambina ero mascolina, non giocavo mai con le bambole,

preferivo giocare assieme a mio fratello”

Tutta questa passione calcistica nella vita di Eleonora Goldoni, ha origine dalla sua infanzia: “Da bambina ero mascolina, non giocavo mai con le bambole ma preferivo giocare assieme a mio fratello. L’amore per il calcio deriva da mio papà, grande tifoso interista, che una volta mi portò a San Siro. Lì vidi lo stadio e le capriole di ‘Oba Oba’ Martins che mi fecero appassionare a questo sport”.

I ringraziamenti per i risultati raggiunti vanno poi alla famiglia, ma non solo: “Mio papà Mario è il mio primo fan ed assieme a mamma Stefania sono stati sempre coloro che mi hanno sostenuta. Un ‘grazie’ va anche al mio coach negli Stati Uniti Adam Sayers. Il fatto che anche lui abbia avuto un percorso simile al mio ci permette di comprenderci molto bene”. E nel futuro, Eleonora Goldoni vede ancora il pallone come protagonista: “Mi piacerebbe davvero continuare a giocare e sfondare nel calcio, in Europa o negli Stati Uniti”.

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