Economia e Lavoro
28 Marzo 2018
I sindacati: “Necessario rispondere duramente a un'azienda che riduce i diritti e le tutele dei lavoratori, trasferisce unilateralmente e non accetta il confronto”

Mediaworld. Continua la mobilitazione: scioperi improvvisi per le feste

di Redazione | 2 min

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(archivio)

Non si ferma la mobilitazione sindacale contro Mediamarket, l’azienda proprietaria della nota catena di negozi Mediaworld: Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs annunciano 8 nuove ore di sciopero “che saranno programmate a livello territoriale in modo articolato ed improvviso in prossimità delle prossime festività”.

Un’azione dura che tende a colpire l’azienda che “prosegue nella decisione unilaterale di trasferimento delle lavoratrici e dei lavoratori dei punti vendita in chiusura e delle aree interessate da contratto di solidarietà”.

“L’azienda – osservano i sindacati a livello regionale, dove sono presenti dieci punti vendita, uno di questi proprio a Ferrara – annuncia da tre anni di unificare la rete vendita e l’online attraverso l’omnicanalità, ma abbiamo assistito solo alla confusione organizzativa e al peggioramento delle condizioni di lavoro e, conseguentemente, al peggioramento del servizio. Il conto degli errori fatti viene impropriamente presentato ai lavoratori e la crisi delle vendite e le difficoltà del mercato non possono giustificare che l’impresa leda la dignità e il rispetto per i propri dipendenti. Lo spostamento improvviso della sede, l’annuncio della fine del contratto di solidarietà, la chiusura improvvisa di Grosseto e di Milano Centrale, le minacce di trasferimento, la mancanza di informazioni sul bilancio e su quali siano gli altri negozi che non hanno la sostenibilità economica, la riduzione delle maggiorazioni domenicali insieme all’eliminazione del bonus, sono i veri motivi per cui Filcams, Fisascat e Uiltucs proclamano lo sciopero ed invitano le lavoratrici ed i lavoratori a continuare a sostenere la mobilitazione”.

Secondo quanto affermano i sindacati, sono oltre 350 i lavoratori in Emilia Romagna su 10 punti vendita ubicati in diverse province: “Se questa è la modalità con cui Mediamarket gestisce le riorganizzazioni aziendali ciò è inaccettabile anche per il nostro territorio. All’arroganza dell’azienda che riduce i diritti e le tutele dei lavoratori, trasferisce unilateralmente e non accetta il confronto, è necessario rispondere duramente, quindi dopo lo sciopero del 3 marzo e di questa proclamazione, seguiranno ulteriori mobilitazioni”.

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