Attualità
21 Marzo 2018
Un progetto di ricerca di Sant’Anna e Acaref potrebbe trovare presto una cura per la malattia

La luce in fondo al tunnel per i malati di atassia spinocerebellare

di Redazione | 2 min

Leggi anche

Acer, Guerzoni al primo Cda da neo presidente

Si è tenuta martedì 12 agosto la prima riunione del nuovo Consiglio di Amministrazione di Acer Ferrara, l’azienda che gestisce il patrimonio di edilizia residenziale pubblica della provincia

Il volto di Anas al Sharif accanto ai martiri della Resistenza

Quando la fotografia di Anas al Sharif, giornalista palestinese e martire, ha raggiunto Corso Martiri della Libertà, sorretta dalle mani di alcuni degli oltre duecento partecipanti, nella strada è calato il silenzio, seguito da un lungo applauso. La breve marcia di ieri sera da piazza Cattedrale, organizzata dal collettivo Ferrara per la Palestina, aveva una meta precisa

Silvia Sgarbanti, una vita per l’Africa

In questi giorni è deceduta Silvia Sgarbanti. Molti a Ferrara la conoscevano, ma desidero condividerne la memoria con tutta la città. Spesso le persone che operano silenziose sono fondamento della comunità sia religiosa che civile

di Marcello Celeghini

Grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche , del Reparto di Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Anna e della Fondazione Acaref, sarà data una speranza concreta a tutti coloro che soffrono di Atassia Spinocerebellare di Tipo I di arrivare a una cura per la loro grave patologia.

L’Atassia Spinocerebelare di Tipo I (Sca1) è una malattia del sistema nervoso che toglie progressivamente mobilità e l’uso della parola nella persona che ne è affetta, fino a portare alla morte. È una sottospecie piuttosto rara di Atassia, nella maggioranza dei casi di carattere ereditaria, che si manifesta principalmente nell’età adulta ed è causata da una proteina anomala nel Dna che porta alla degenerazione delle cellule del cervelletto.

Per rendere curabile questa grave patologia, ormai da tempo, un team di ricerca, guidato dalle dottoresse Peggy Marconi e Francesca Salvatori, grazie al finanziamento messo a disposizione da Fondazione Acaref, sta cercando di mettere a punto una terapia etiologica rimuovendo, appunto, la causa della malattia all’origine. “Il nostro obiettivo è quello di riuscire ad intervenire nella sezione del dna dove è insita la proteina che causa la malattia- spiega la ricercatrice Peggy Marconi-. Siamo già a conoscenza dell’esatta collocazione di tale proteina nella doppia elica del dna. Il nostro lavoro sarà quello di riuscire a toglierla e andare a sostituirla con un’altra sana”.

Il progetto di ricerca ora è pronto a passare ad uno step successivo, ovvero quello di prelevare una piccola porzione di tessuto dai pazienti affetti dalla malattia per studiarne ulteriormente le caratteristiche. “Si tratta di un piccolissimo intervento indolore per il paziente che consisterà in un prelievo di una porzione di 4 millimetri di cute superficiale dal braccio- rivela la dottoressa Francesca Salvatori-. Da tale porzione di tessuto saranno estratti dei preparati cellulari (fibroblasti cutanei) che consentiranno una sperimentazione dal vivo di quanto finora fatto solo in vitro”.

Una speranza soprattutto per i pazienti più giovani affetti da Atassia Spinocerebellare che intravedono in questo modo un possibile freno al progredire della malattia se non, addirittura, una cura risolutiva. “Il nostro ringraziamento va ad Acaref che si prodiga attraverso i suoi giovani volontari per raccogliere fondi in nostro sostegno- sottolinea la direttrice del reparto di Nurologia, Valeria Tugnoli-. Va a loro il merito se un giorno, speriamo vicino, questa malattia potrà divenire curabile”.

“La Fondazione organizzerà presto altre raccolte fondi in modo da sostenere passo dopo passo il progredire del progetto di ricerca- assicura il presidente di Acaref, Giampiero Domenicali-. Bisogna fare presto, la malattia, dal momento in cui si manifesta, si impossessa velocemente del tempo e della vita delle persone”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com