Prodi a Ferrara: “Bisogna dialogare con il lupo”
Un’idea di Europa che sappia cantare in coro, quella auspicata da Romano Prodi a Ferrara, davanti alle 150 persone presenti ad ascoltarlo
Un’idea di Europa che sappia cantare in coro, quella auspicata da Romano Prodi a Ferrara, davanti alle 150 persone presenti ad ascoltarlo
Uno scontro tra due auto in via del Mare a Tresigallo è risultato fatale per la cinquantanovenne Monica Quattrini.
Si è svolta ieri (22 maggio) con grande partecipazione in tutta l'Emilia-Romagna la giornata di sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata e delle Rsa Aiop e Aris, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl
Contrastare la desertificazione bancaria e consentire un migliore accesso al credito alle imprese e ai cittadini ferraresi. È questo lo scopo di una mozione del Pd, firmata da tutti i consiglieri, con la quale si chiede di "costituire, d’intesa con la Provincia e la Regione, un Osservatorio sul Credito dove banche, istituzioni, sindacati e associazioni di categoria possano discutere, individuare e condividere misure volte a favorire l’accesso al credito per rilanciare l’economia locale"
Pioggia di condanne in abbreviato e pene inflitte che vanno dai cinque ai sette anni. È quanto ha deciso il gup Silvia Marini del tribunale di Ferrara per i cinque rapinatori che - il 12 settembre 2019 - assaltarono la filiale Bper di San Giuseppe di Comacchio, portando via 121.492 euro in banconote e monete di vario taglio, dopo aver minacciato due dipendenti - anche con una barra di acciaio - per far sì che si attivassero per l'apertura della cassaforte temporizzata
di Marcello Celeghini
C’è allarme tra i lavoratori di Mediaworld per la situazione economica della nota catena di elettrodomestici e telefonia e per il mancato confronto su alcune decisioni penalizzanti per i dipendenti. Per queste ragioni, sabato le sigle Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e UilTucs hanno indetto uno sciopero, a cui hanno aderito in massa anche i dipendenti del punto vendita di Ferrara che dall’apertura del negozio hanno fatto un presidio e svolto attività di volantinaggio.
All’origine della giornata di sciopero c’è la comunicazione senza alcun preavviso dell’azienda della chiusura di due punti vendita (Milano Stazione Centrale e Grosseto), della sospensione degli ammortizzatori, laddove sono previsti esuberi, e della riduzione dal 90% al 30% di maggiorazione domenicale sulla paga giornaliera. Inoltre la proprietà ha deciso di trasferire la sede italiana della multinazionale ad oltre 50 chilometri di distanza dalla attuale sede a Bergamo.
“A luglio 2017 l’azienda si era detta disponibile ad una trattativa con noi per quanto riguarda le maggiorazioni domenicali e ci aveva assicurato che non erano previsti altri esuberi o chiusure di punti vendita- spiega Giorgio Lombardi di Filcams-Cgil-. Da quel momento doveva partire la trattativa che però non c’è mai stata visto che la proprietà è letteralmente scomparsa, salvo poi farsi viva a febbraio comunicando decisioni che smentivano le promesse fatte a luglio e senza un margine di trattativa”.
È un timore generalizzato quello dei dipendenti del punto vendita riuniti in presidio per il fatto che questi tagli e riduzioni possano presto mettere in pericolo altri posti di lavoro senza un piano di rilancio del gruppo. “Gli errori dei dirigenti non possono pagarli i lavoratori e le lavoratrici di Mediaworld – puntualizza Lombardi-. Si stima che l’azienda sia in perdita di 2 miliardi di euro e che diversi punti vendita non siano più economicamente sostenibili, non sappiamo quali. Occorre un piano industriale credibile che garantisca la tenuta dell’occupazione e nuovi investimenti nella rete dei negozi. Aspettiamo una risposta dalla proprietà, in caso contrario abbiamo già in programma una nuova giornata di sciopero”.
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