Bondeno. Il livello delle acque in alcuni canali del Cavo Napoleonico ha costretto ad una misura d’emergenza: il divieto di pesca per evitare la cattura incontrollata, soprattutto da parte dei famigerati bracconieri dell’Est Europa.
Per la precisione, lungo in Cavo Napoleonico, per circa 3 chilometri del suo alveo: in quello compreso tra l’impianto idrovoro “Opera Po” e il ponte situato all’altezza del Santuario della Madonna della Pioppa, a Ospitale.
Il Comune ha provveduto a disporre un divieto di pesca in quell’area, per preservare le specie ittiche.
«Lo scorso 13 febbraio – rivela il sindaco Fabio Bergamini – è stato compiuto un sopralluogo tecnico lungo l’asse del Cavo Napoleonico, in cui è stato presente l’assistente tecnico del servizio Area Reno e Po di Volano. Dalle verifiche che sono state compiute dai tecnici – dice Bergamini – è stato verificato come il battente idrico fosse in quel momento nella norma (50 centimetri, secondo quanto prescrivono le direttive) anche se dal ponte dell’impianto idrovoro si erano verificate aree sabbiose visibili al centro del Cavo. Al momento non sono presenti lavori nell’alveo, comunque la previsione era quella di una riduzione di 10-20 centimetri del livello del canale».
Le norme che regolano la pesca, a livello regionale, parlano chiaro. In particolare per quanto attiene la legge 11 del 2012. In particolare, per le evidenze mostrate nel corso dei sopralluoghi tecnici, si è constatato come sussistano i presupporti per l’istituzione di un divieto temporaneo della pesca, su entrambe le sponde e con qualsiasi attrezzo, fino alla fine delle ispezioni e di eventuali lavori urgenti che dovessero rendersi necessari. Fino al ripristino di livelli idrici più elevati tesi a garantire la sopravvivenza delle fauna ittica. La documentazione a supporto della determina, con cui la Regione ha chiesto l’istituzione del divieto di pesca per il tratto in questione del Cavo Napoleonico, è al momento depositata agli atti presso il Servizio territoriale “Agricoltura, caccia e pesca” di Ferrara, della Regione Emilia-Romagna.
«Il temporaneo divieto di pesca – precisa il sindaco Bergamini – è un provvedimento necessario, in considerazione del fatto che potrebbe determinarsi un’incontrollata cattura di pesce in difficoltà, come già riscontrato in passato, a causa anche del fenomeno dei bracconieri».
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