Spettacoli
20 Febbraio 2018
Il 3 marzo presentazione dell'opera di Kyrahm per il Festival delle Arti

“Ecce (H)omo, Guerrieri”, il video a Palazzo Scroffa

di Redazione | 3 min

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Il 3 marzo alle ore 17.30 presso il Palazzo Scroffa sarà presentato a Ferrara il video di “Ecce (H)omo, Guerrieri”, intensa opera di Kyrahm per il Festival delle Arti a cura di Francesca Mariotti con il Patrocinio del Comune di Ferrara e Ferrara Film Commission.

Kyrahm, una delle protagoniste della performance e della live art italiana, ha affrontato il delicato tema della fragilità umana mostrando la crudezza poetica della vita attraverso un’opera sull’amore, che nasce durante un travagliato periodo di problemi di salute dell’artista. Film di una performance avvenuta dal vivo nel 2016 a Roma nel Palazzo Falletti e a Venezia per il Venice International Performance Art Week a cura di VestAndPage, una reunion dei nomi della body art storica e recente tra cui Marina Abramovic, Stelarc, Orlan, Franko B, Marce-lì Antunez Roca, Yoko Ono, Marilyn Arsem.

L’opera si svolge entrando di stanza in stanza ed il pubblico si trova ogni volta a fare i conti con le proprie emozioni più recondite: nella prima room, una donna nonostante la malattia trova la forza di condividere un messaggio di speranza. Sono parole che l’artista Pepijoy ha voluto lasciare al mondo: tutti i protagonisti di quest’opera hanno preso parte al percorso performativo mostrando volontariamente se stessi senza pelle. Nessuno interpreta un ruolo. Ognuno di loro è. Perchè la performance art, a differenza del teatro, è verità.

C’è Lilli, attivista Lgbt che ha fatto ascoltare al pubblico le cassette con la voce registrata della compagna Teresa, persa dopo 23 anni d’amore: “attraverso questa performance mostro la mia parte più vulnerabile e la condivido con le persone, senza  paura, è una dimostrazione di  coraggio esporre le proprie fragilità.

Una donna di mezza età osserva il proprio volto segnato dal tempo e ripercorre la sua esistenza, forte il contrasto tra la caducità del suo corpo e l’intensità del suo sguardo ed ancora più estrema la contrapposizione tra una madre che gioca con la sua bambina e un figlio che si prende cura della madre anziana.  La stessa neonata figlia di due madri è presente nella stanza di Lilli in un rimando struggente tra morte e vita, presenza e assenza. Nell’ultima stanza un soprano intona “Lascia ch’io pianga” di Handel mentre Kyrahm stringe in una Pietas iconografica un ragazzo disabile, Nicola Fornoni, artista e performer.

Fondamentale è il ruolo della voce: la voce di chi non c’è più, la voce che cambia con il tempo e la malattia, il soprano lirico che accompagna ed eleva. Altrettanto importanti i silenzi: quando il soprano smette di cantare, Nicola e Kyrahm abbandonano la posizione della Pietas, si abbandonano ad effusioni e baci e si trasformano in amanti. Cacciato lontano è ogni pietismo, c’è spazio solo per un atto d’amore.

Kyrahm, autrice, regista, attrice e performance artist internazionale,  è una delle rappresentanti della live art italiana. Il suo sguardo verso la funzione sociale dell’artista si esprime con opere spesso sconvolgenti, sperimentando sul proprio corpo i limiti mentali e fisici. Cercando un costante dialogo con il cinema, la sua ricerca e’ oggetto di studio presso Accademie e Universita’ in Europa, negli Stati Uniti e in America Latina. Ha ottenuto in Italia e all’estero riconoscimenti e premi istituzionali presentando il lavoro presso numerose rassegne, mostre, festival, iniziative in tutto il mondo. Ha curato dal 2009 al 2013 il Festival Internazionale della Performance MutAzioni. Collabora con Julius Kaiser, videomaker e performance artist.

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