Eventi e cultura
10 Gennaio 2018
I ragazzi hanno preso parte a un corso sulla musica Pop. I partecipanti: "Esperienza magica e stimolante"

Otto allievi del Conservatorio di Ferrara al Cet di Mogol

di Redazione | 2 min

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Non capita a tutti avere la possibilità di far parte di un progetto realizzato da Giulio Rapetti Mogol in persona. E’ successo, invece, a 8 allievi del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, che fra novembre e dicembre hanno trascorso 3 settimane al Cet – Centro Europeo Toscolano – di Avigliano Umbro, prendendo parte al corso di formazione e aggiornamento in Popular music, finanziato direttamente dal Mibact. Il conservatorio cittadino è stato l’unico in Regione a partecipare, insieme a quelli di Roma, Pescara, Matera, Salerno e Brescia.

Una grande soddisfazione per i vertici di Largo Antonioni, perché come spiega il presidente Francesco Colaiacovo “il conservatorio deve sapere guardare avanti, e questa è stata una grande opportunità per entrare in contatto con il maggior fenomeno musicale del Novecento: la musica Pop”. Ed entrare in contatto con un ambiente “professionale di alto livello” chiosa il direttore del Conservatorio Frescobaldi Fernando Scafati, affermando che “a certi risultati ambiziosi ci si arriva perché alle spalle si ha una grande formazione”.

Una formazione data anche dai docenti Maurizio Pagliarini – “ora non fermiamoci qui: rimbocchiamoci le maniche e costruiamo il seguito” – e Teo Ciavarella, che manifesta felicità “perché è importante che sia stato scelto il conservatorio di Ferrara”, l’Emilia Romagna, infatti, è un luogo fondamentale “per la musica Pop, basta pensare ai tanti artisti nati in Regione”. Chi è stato più contento di questa esperienza, però, potrebbe essere Mogol, come rivela la responsabile delle relazioni esterne del Cet Roberta Girotto: “In 25 anni e in 44 corsi questo, per bocca di Giulio Rapetti, è stato il più bello, per la qualità e per la preparazione degli studenti. E sono orgogliosa che lui si sia legato alla città di Ferrara”.

I partecipanti al corso, invece, non possono fare a meno di sottolineare come l’esperienza fatta sia stata “magica e stimolante”, grazie al contatto “con una personalità di spicco del panorama musicale italiano come Mogol”, e con “tutti gli altri ragazzi. E’ stata davvero una grande esperienza”. Esprime orgoglio l’assessore alla Cultura Massimo Maisto, nell’evidenziare che “Ferrara deve essere la città dove far imparare le cose”. “Il Conservatorio – continua Maisto – fa tante cose, e non è scontato. Questo è un esempio di valore sociale e relazionale, che è una cosa intangibile ma molto importante”.

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