Politica
30 Dicembre 2017
"Perché gli uffici comunali non sono in grado di incrociare i dati sugli avvenuti pagamenti o di accettare la comunicazione online?"

Disguidi Tari, Fornasini (Fi): “Cittadini costretti a ore di attesa in via Maverna”

di Redazione | 2 min

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L’ufficio Tari in via Maverna

Per una serie di disguidi in questi giorni stanno arrivando ai ferraresi raccomandate con richieste di pagamento della Tari di annualità che in realtà sono state pagate. Dei conseguenti disagi chiede conto il consigliere comunale Matteo Fornasini (Forza Italia) in un’interpellanza rivolta al sindaco Tagliani.

Gli avvisi di accertamento, infatti, risultano errati per “ammissione dello stesso assessore alle finanze Vaccari” a causa di “errori compiuti dagli istituti di pagamento per conto dell’Amministrazione comunale e quindi non sarebbero imputabili ai contribuenti”. Il fatto è che, come segnala Fornasini nella sua interpellanza, pur riconoscendo la buona fede e la correttezza dei cittadini, “gli uffici comunali non accetterebbero l’utilizzo della posta elettronica per l’invio di eventuali giustificativi o certificazioni a dimostrazione di avvenuto pagamento, ma costringerebbero le persone a sobbarcarsi la trafila dei biglietti elimina code e delle lunghe ore di attesa presso gli uffici Tari di via Maverna”.

Inoltre, “anche nei casi in cui i contribuenti avessero effettivamente dimenticato di effettuare un pagamento, dopo aver provveduto a sanare la loro posizione tramite versamento su modello F24 ritirato direttamente dagli uffici Tari del Comune e dopo aver addirittura ricevuto un avviso di conferma dell’avvenuto pagamento, tramite mail generata dallo sportello telematico del Comune di Ferrara, i malcapitati verrebbero costretti a ripresentarsi agli sportelli Tari di via Maverna per dimostrare di aver pagato, perdendo tempo, denaro e magari anche giorni di ferie”.

Il consigliere comunale Fornasini intende quindi sapaere dal sindaco quanti avvisi di accertamento sono già stati recapitati ai contribuenti per l’anno in corso e quanti avvisi sono in procinto di essere inviati, quale sia il costo sostenuto dall’Amministrazione comunale per le spese postali e di notifica, nonché “per quale motivo gli uffici comunali non sono in grado di incrociare i dati sugli avvenuti pagamenti o quantomeno di accettare la procedura della comunicazione online in modo tale da non costringere i contribuenti a recarsi presso gli uffici di via Maverna sprecando tempo e danaro per rispondere di responsabilità a loro non imputabili”.

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