
Salvatore Ciammaichella (foto tratta dal profilo Facebook)
Omicidio volontario, rapina e uso indebito della carta di credito della vittima, il barista Antonio Piombo: per queste accuse Salvatore Ciammaichella, carabiniere in servizio a Cento prima della sospensione, e l’ex compagna, centese, Monia Desole sono stati condannati rispettivamente a 20 e 18 anni di carcere.
I due sono stati giudicati in rito abbreviato per l’omicidio di Piombo, barista di 60 anni, ucciso il 27 maggio del 2016 con due colpi di pistola nella golena del Po a Garofalo di Canaro.
La coppia anche a 2 anni e 8 mesi per il reato di abbandono di minore e Ciammaichella dovrà scontare anche quattro mesi di arresto per violazione delle normative sulle armi.
Il giudice ha anche stabilito una provvisionale da 160mila euro a favore dei familiari di Piombo, il risarcimento integrale del danno dovrà invece essere oggetto di un separato giudizio civile.
Nella scorsa udienza il pm Fabrizio Suriano aveva chiesto pene ancora più severe: 25 anni e 8 mesi di carcere per Ciammaichella e 19 anni e 6 mesi per la moglie.
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