Spal
19 Novembre 2017
Il critico d'arte ferrarese al termine del suo spettacolo: "Ho smesso di avere passione per il calcio, appartiene alla sfera infantile"

Sgarbi: “Spal in A? Unico segnale che la città non è morta”

di Redazione | 2 min

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Non è un tifoso, lo ammette, ma si compiace della Spal in serie A perché è l’unico segnale che la città non è morta. L’irriverenza di Vittorio Sgarbi irrompe anche sul campo da calcio, al termine dello spettacolo “Michelangelo” che sabato sera ha riempito il teatro Nuovo. A margine dell’evento, il critico d’arte ferrarese lascia a Estense.com il suo personale commento sulla promozione biancazzurra nella massima serie.

“Il ’68, a cui ho partecipato da Ferrara a Bologna come un anarchico di visione nel momento della lotta studentesca, coincide con la mia disaffezione per quello che apparteneva alla sfera infantile – racconta Sgarbi -: sono diventato adulto e ho smesso di avere passione per il calcio e le figurine, anche se mi piacevano la Juventus e la Spal. Casualmente il ’68 coincide con l’anno in cui la Spal va in B, quindi non ho perso nulla”.

“E adesso che la città non ha dato grandi segnali della sua vitalità, il segnale più forte che ha dato negli ultimi 50 anni è la Spal in A – commenta il critico d’arte ferrarese – quindi l’ho lodato come un segnale di Rinascimento: il Rinascimento a Ferrara una volta era Cosmè Tura, Francesco del Cossa, Dosso Dossi, adesso è la Spal in A, per cui non posso che compiacermene. Sono felice che la squadra sia in A, mi sembra una cosa che segnala che la città non è morta”.

Non è l’unico segnale di riscatto, anche se l’accostamento è un po’ azzardato. “Mi piacciono i pinguini di Bida e la Spal in A, due cose per cui sento che la città è ancora viva – ironizza Sgarbi -. L’altro giorno sono andato da Bida, pensavo lo avessero chiuso, invece c’era ancora il pinguino al torrone e ho detto ‘allora la città c’è ancora perché altrimenti mi sembrava scomparsa”.

Guarda il video di Margherita Mihalachi

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