Il problema della gestione dei rifiuti emerge, in questo scorcio del terzo millennio, in tutta la sua portata e complessita e nei suoi numerosi aspetti : sociali, economici, legali, criminali; ma ci da anche la misura sia dell’urgenza di una svolta verso stili di vita e modelli di produzione e consumo completamente diversi da quelli che ci hanno portati a questo punto, che del nostro livello personale di civismo, di coscienza e attenzione gli uni verso gli altri all interno di una comunità, nello spazio e nel tempo.
Ferrara e i suoi cittadini non si erano mai confrontati col problema della monnezza tanto come in questi ultimi mesi da quando Hera, con la consueta e odiosa arroganza del potere economico e con la benedizione di quello politico( l’amministrazione Tagliani) ha letteralmente imposto il sistema delle calotte per l’indifferenziato il cui risultato disastroso è sotto gli occhi di tutti, al netto di un’ innegabile quota di inciviltà di chi si sente pure in dovere di abbandonare ogni tipo di rifiuto, facilmente conferibile anche prima delle calotte.
Si certo…da anni ciclicamente riemerge la battaglia contro l’inceneritore e le sue 130 mila tonnellate fisse e inamovibili di rifiuto da bruciare,calotte o non calotte, ma la maggior parte dei ferraresi , in fondo in fondo, l’ha sempre vissuta più come una roba da ambientalisti patentati e un pò rompiscatole. Alla maggioranza dei cittadini interessa avere un posto facile e accessibile dove buttare il rifiuto più o meno differenziato, le strade pulite ( quello che c’è dentro ai cassonetti poco importa, “tanto poi si sa che bruciano tutto”) e naturalmente pagare il meno possibile.
Qualcuno lo ribadisca alla Ferri e a Tagliani, ma non solo dai giornali.
Qualcuno chieda SUBITO una Commissione e un Consiglio straordinari alla presenza di tutto il CDA di Hera.
Qualcuno pretenda un’operazione trasparenza a 360 gradi da parte di Hera che ha il dovere di informare pubblicamente non solo come si apre o chiude una calotta e come si ritira una carta smeraldo, ma anche l’entità del proclamato vantaggio per le famiglie e soprattutto perchè ha impostato un cambiamento così radicale, dai costi elevati ma sconosciuti, senza un minimo di condivisione con la cittadinanza e alle soglie della scadenza del contratto di servizio col Comune, blindando così, di fatto, il prossimo bando incatento ora ad un sistema costoso e di dubbia efficacia.
E magari si chieda all’Amministrazione anche la verifica della correttezza del calcolo Tari, alla luce delle novità di questi giorni
Quel qualcuno ci auguriamo, se ancora non l’ha fatto, sia il M5S dei Ferrara. Dentro, ma anche fuori dal palazzo
Grilli Estensi