Vorrei ricordare Carlo Bassi non solo come grande architetto e studioso insigne, ma anche come uomo libero amante della sua Ferrara che non esitava a polemizzare turbando il clima sonnacchioso della città.
Rammento di recente la sua vivace opposizione al trasferimento, nella “Casa della Patria”, del Museo del Risorgimento.
E rammento altresì il suo intervento nella polemica che anni fa scosse Ferrara allorchè emerse che Luciano Chiappini aveva combattuto con la divisa dell’esercito di Salò, finendo anche a Coltano, con gli “irriducibili” come Ezra Pound.
Carlo Bassi difese Chiappini, dicendo che non possiamo giudicare con gli occhi e con le conoscenze di oggi chi si trovò ad affrontare scelte drammatiche in momenti tragici e oscuri.
A tal proposito plaudo al Prof. Parisini che ha organizzato a Ferrara un convegno sulla R.S.I. patrocinato dall’Università. Spero che nessuno trovi da ridire su un’occasione che permetterà di comprendere nuovi aspetti di un periodo (1943-1945) che per troppo tempo è stato visto solo con gli occhi della politica e non con quelli della storia.
Giorgio Fabbri