di Giuseppe Malatesta

Superata la proroga estiva a Massimo Medri, l’ente Parco del Delta del Po battezza come nuovo presidente il comacchiese Marco Fabbri, sindaco rieletto da poco più di tre mesi alla guida della città lagunare. Una nomina a capo del comitato esecutivo che lo stesso Fabbri ricorda essere effettivamente del tutto transitoria, in attesa dell’acclamata legge sul parco unico interregionale.

Una scelta, quella della nomina interna, condivisa con la comunità del Parco, composta dai sindaci dei Comuni racchiusi nel perimetro del Parco e da quelli che partecipano attraverso il conferimento di risorse. Alfonsine, Argenta, Cervia, Codigoro, Comacchio, Goro, Mesola, Ostellato e Ravenna, dunque, con amministratori unanimi nel riconoscere prioritaria e urgente la riforma parlamentare della legge 394/1991 che permetterà di “ragionare in termini di parco unico, un obiettivo che – conferma Fabbri – auspichiamo fortemente e che caldeggeremo nei prossimi mesi, decisivi anche in vista delle elezioni politiche”.

“Questa la nostra mission. Nell’attesa, nell’incertezza di questa fase, abbiamo ritenuto di non nominare un presidente esterno ma di prevedere una rappresentanza istituzionale”.

La stessa votazione che consegna la presidenza a Fabbri, già consigliere del comitato esecutivo dal 2015, designa invece il sindaco di Alfonsine Mauro Venturi per l’incarico di presidente della Comunità, dopo il fine mandato dell’argentano Antonio Fiorentini.