Attualità
10 Luglio 2017
Oltre il 65% dei condomini non è dotato di questo impianto. E Auser annuncia battaglia

Pochi ascensori a Ferrara, “anziani prigionieri in casa”

di Redazione | 3 min

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di Simone Pesci

“La mancanza di ascensori nei palazzi è un grave problema che dovrà essere affrontato prestissimo”. Parole di Sandro Guizzardi, presidente di Auser Ferrara, che sta affilando le armi per combattere la battaglia che come slogan recita “L’ascensore è libertà”.

L’Auser, infatti, ha quotidianamente a cuore – attraverso la presenza capillare sul territorio ferrarese e i suoi 2300 associati, di cui 600 volontari attivi – le sorti delle persone più in difficoltà, in particolare quelle più anziane.

Considerando anche i dati Istat, illustrati dallo stesso Guizzardi, che prevedono per Ferrara il 40% di ultra 65enni fra il 2032 e il 2035 e i dati del censimento sugli immobili residenziali del 2011 – sono in fase di studio le annate più recenti – che dicono come il 65% non sia in possesso dell’ascensore, la situazione si fa allarmante. Un dato comunque un po’ più soft rispetto alla media regionale che fa registrare un 69,35%.

Il numero uno di Auser ha messo in chiaro che “la mancanza di ascensori è una cosa non va sottovalutata”, perché oltre agli anziani o i disabili temporanei “ne pagano le conseguenze anche le madri o i padri che devono portare su la spesa insieme alla carrozzina con il bambino”. Nell’ambiente ideale, infatti, “nella connessione fra la casa e il mondo esterno manca un anello: l’ascensore”, e a volte la sua mancanza, per le persone più in difficoltà può significare quasi vivere agli “arresti domiciliari ed essere prigionieri dentro la propria casa”.

Per invertire il trend dei 98 edifici su 100 che non hanno un ascensore è nata quindi la campagna “L’ascensore è libertà”, che vuole anche quasi essere una sorta di denuncia per certi aspetti culturali ed economici. “L’ascensore non è un lusso ma un mezzo di rispetto per le persone, inoltre l’adozione degli impianti produrrebbe un considerevole impatto occupazionale – ha affermato Sandro Guizzardi -. Ben 5 imprese che costruivano ascensori ex novo in Emilia Romagna hanno chiuso i battenti negli ultimi 9 anni”.

Le prossime mosse di Auser, come ha rivelato Guizzardi, saranno quelle di “cominciare a parlare con il presidente della provincia, con i sindaci, i sindacati, tutti coloro che hanno competenze con la casa, dalle associazioni degli inquilini fino ai costruttori e gli amministratori di condominio”.

Guizzardi, inoltre, ha spiegato quella che per lui può essere la ricetta giusta: “Chiederemo se è possibile trasformare il valore dell’immobile in denaro corrente, portando in banca la garanzia di un ente pubblico. Servono individuare delle soluzioni economiche per la costruzione di ascensori, ovviamente andranno incontrati i proprietari delle case, anche perché sarebbe un investimento importante e va capito come rientrare delle spese attraverso l’aspetto dei vantaggi fiscali e delle detrazioni”.

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