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In un contesto competitivo, riuscire a fare di più con meno è spesso ciò che distingue un'attività ben gestita da una in difficoltà
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Il noto istituto bancario Intesa San Paolo ha comunicato ai propri clienti i cambiamenti che saranno messi in atto dal 1 agosto: nuove condizioni e aumenti in base alla giacenza e a quando è stato aperto il conto. Ciò coinvolgerà anche i prodotti Zerotondo, mentre i depositi fino a 2000 euro sono in salvo. Causa di ciò sono stati i tassi negativi che ha applicato la Bce; Intesa Sanpaolo rassicura che la manovra non interesserà ogni tipo di posizione ma solo il 30%.
Già da metà maggio erano trapelati i primi avvisi al riguardo, destinati a gran parte dei correntisti presso gli istituti del gruppo. In circa 4 pagine, si esplicava ai consumatori, con tanto di tabelle, come sarebbe cambiata la situazione bancaria nei mesi successivi: dal 1 agosto 2017 si avranno costi aggiuntivi, ad esempio per lasciare fermo denaro sul conto corrente. Rivoluzionato anche il prodotto Zerotondo, che comprende opzioni a zero spese, grazie al quale la banca fece particolare successo: da zero a 120, e non si tratta di velocità, ma di euro, nel giro di pochi mesi, quasi 3 visto che la comunicazione è datata 10 maggio.
Insomma una mossa in controtendenza rispetto al trend attuale; mentre sono sempre di più le banche che propongono conti correnti a zero spese (ecco alcune soluzioni gratuite proposte da Qualeconto.net) Intesa San Paolo con questa mossa rischia di perdere diversi correntisti.
Ma non si tratta solo di piccoli aumenti che le banche sono solite applicare ai propri clienti: infatti molti consumatori già pagano il canone per il proprio conto corrente, soprattutto se è uno di quelli che è stato aperto molto tempo fa e non è stato mai cambiato. L’istituto Sanpaolo è pronto a spiegare tutto: dopotutto è previsto dalla legge che la banca inserisca nella lettera la motivazione che giustifichi il rialzo dei costi. Intesa Sanpaolo scrive ad ogni correntista, quanto negli ultimi anni “la discesa dei principali tassi di riferimento sul mercato addirittura in area negativa ha determinato un persistente impatto sfavorevole sull’attività di deposito, gestione e remunerazione della liquidità”, aggiungendo che “tale impatto ha fatto venire meno l’equilibrio tra costo per la banca del servizio offerto e le condizioni economiche applicate ai conti correnti”.
In poche parole le politiche monetarie messe in atto da Mario Draghi, particolarmente il tasso che la Bce ha applicato alle liquidità eccedenti nei conti dell’Eutrotower, ora negativo -0,4%, non è più sostenibile dagli istituti che si trovano a dover scaricare i costi sui correntisti.
Potrebbe sembrare un controsenso tale richiesta ai clienti di Intesa, dal momento che durante l’ultimo anno sono stati registrati grandi numeri: la banca ha un utile netto cresciuto del 13,6% a 3 miliardi di euro, lievemente in calo rispetto al 2015 del 2,4%. La banca rassicura la sua posizione, e afferma con chiarezza che tali interventi che entreranno in vigore in piena estate, toccheranno conti stipulati in contesti economici molto differenti da quelli attuali, e i che non sono stati per nulla o non sufficientemente resi adeguati ai tempo. Comunque tale manovra non riguarderà i conti sociali, i conti legati a convenzioni particolari e le zone terremotate.
In concreto, ciò che cambierà per i clienti dipende da vari parametri: ad esempio, la tipologia del loro conto, la data di apertura del conto, la giacenza media registrata nell’anno precedente, ovvero quanto denaro è rimasto depositato. Tuttavia vanno fatte delle puntualizzazioni: per prima cosa, i conti con giacenza che non supera i 2000 euro non saranno interessati da alcun aumento; inoltre il rialzo dei costi non sarà mai superiore ai 10 euro mensili.
Per dare un quadro d’insieme ai clienti, Intesa Sanpaolo nella lettera ai clienti allega delle tabelle riguardo i rincari: ad esempio sarà sufficiente aver aperto il conto prima del 2009 e avere una giacenza media di 10 mila euro nell’anno passato, per avere un aumento massimo. Allo stesso tempo i conti dai 2 ai 10 mila euro di giacenza, avranno rincari dai 20 centesimi agli 8,4 euro mensili: comunque annualmente si tratta di un costo complessivo che va da un minimo di 2,40 euro a circa 100 euro.
Ma oltre il danno, la beffa: la banca ha inviato la lettera a tutti i suoi clienti, la maggior parte dei quali aderenti a Zerotondo, che non prevede la ricezione di messaggi postali tra le sue condizioni. Quindi attenzione, la notizia può essere trovata tra gli avvisi online inviatovi da Sanpaolo, oppure tra le ricevute di bollette e presa in carico di bonifici sotto la voce di “Documento di sintesi, variazione condizioni”. La banca dal canto suo afferma di aver inviato la comunicazione via posta o email a tutti i clienti interessati dalla manovra, inclusi quelli aderenti a Zerotondo: nonostante ciò, molti consumatori ancora non hanno ricevuto nulla.
A parte il ritardo nell’apprendere le notizie, la banca propone la sostituzione del conto con XME, un altro nuovo tipo, nuovo sul mercato. Per finire, la banca inoltre spiega che “darà inoltre corso a interventi annuali di miglioramento delle condizioni – sino all’azzeramento dell’incremento – in caso di riduzione della giacenza media annua del conto sia di variazione al rialzo dei valori medi annui del Dfr”.
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