Dal crac della Coopcostruttori a quello del colosso degli ascensori. Giovanni Donigaglia e Renzo Ricci Maccarini – ex dirigenti della coop argentana – sono indagati anche per il fallimento della Monti Acensori, chiusa nel 2011 con un buco di 40 milioni di euro.

Con loro – altri 31 indagati, tra cui il socio di maggioranza Patrizio Colombarini, il ‘perno’ su cui hanno indagato procura e Fiamme Gialle di Bologna – c’è anche un altro ferrarese indagato: il commercialista Gianluca Soffritti, consigliere di sorveglianza della società.

Tutti dovranno rispondere a vario titolo dei reati di bancarotta, aggiotaggio, riciclaggio, falsi in atti privati, reati tributari ad evasione fiscale.

Proprio i reati tributari sono ciò di cui dovrà rispondere Donigaglia, mentre Ricci Maccarini, che fu consigliere e direttore generale dal 2006 al 2010 della Monti Ascensori, deve rispondere per l’ipotesi di aver fatto carte e bilanci falsi la quotazione in Borsa valori della società. Soffritti invece è indagato per aver omesso la vigilanza nei nei bilanci approvati dal 2007 al 2010.  Ricci e Soffritti avrebbero partecipato anche alla distrazione di 12 milioni dalle casse della Monti Spa, a beneficio personale di Colombarini, che avrebbe trasferito i soldi nel Principato di Monaco e in Austria attraverso la moglie.