Cronaca
2 Aprile 2017
Un sacerdote di 43 anni ha guidato come un pazzo nella notte e ferito un agente di polizia cercando di sfuggire al controllo: arrestato

Prete ubriaco si crede Vin Diesel e sfreccia a tutta velocità per Ferrara

di Redazione | 2 min

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(archivio)

Sarà che il nuovo Fast and Furious è in uscita al cinema e, si sa, a volte i film fanno sognare. E magari pensava proprio di essere come Vin Diesel, un mago del volante, sprezzante del pericolo, ma con qualche bicchiere in più nel sangue.

Fatto sta che nella notte tra venerdì e sabato a Ferrara, verso l’una e dieci,  nelle strade della città c’era una Volkwagen Lupo blu scura (non proprio un’auto da Fast and Furious, lo ammettiamo) che cercava disperatamente di scappare dalle auto della polizia lanciate all’inseguimento.

Il rosso dei semafori e i segnali di pericolo non hanno rappresentato alcun tipo di problema per il pilota spericolato che ha messo sottosopra la città per quasi due ore. Le volanti della polizia avevano ricevuto le prime segnalazioni un’ora prima da un ragazzo che lo inseguiva e lo aveva notato sbandare e colpire almeno un’auto in sosta. Solo successivamente, dopo altre segnalazioni, gli uomini della questura sono riusciti a bloccarlo grazie a due volanti messe di traverso in mezzo alla strada in via Giuseppe Fabbri. Ma, quando gli agenti sono scesi dalle vetture, il pilota senza paura ha pensato bene di ripartire, cercando di infilarsi tra l’auto della polizia e il ciglio della strada ma, così facendo, investendo un poliziotto, colpito agli arti inferiori (10 giorni di prognosi per contusioni al ginocchio sinistro), e danneggiando una volante.

L’agente di polizia, esasperato, ha allora aperto lo sportello, ed ecco la sorpresa. Il folle al volante non era Vin Diesel ma un prete di 43 anni di nazionalità congolese che esercita in una parrocchia in città.

E lui, dal canto suo, non ha neppure tentato di giustificarsi: era ubriaco fradicio. I controlli della polizia hanno confermato l’identità del sacerdote, il suo stato di ebbrezza – l’etilometro ha certificato un tasso alcolico di 2,55 grammi per litro (quasi cinque volte superiore alla media) – e la proprietà del mezzo, a lui intestato.

L’atto più grave, quello di tentare di sfuggire all’identificazione urtando il poliziotto che ha riportato lesioni al ginocchio destro, gli è costato però un arresto in flagranza, e una notte negli uffici di polizia per la direttissima celebrata in mattinata ma rinviata ad altra data perché l’avvocato (Barbara Grandi) ha chiesto i termini a difesa. Contestati, oltre alle lesioni a pubblico ufficiale, resistenza, danneggiamento aggravato e, ovviamente, la guida in stato di ebbrezza. Si è proceduto comunque con la convalida dell’arresto – il prete ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere – e torna in libertà ma con l’obbligo di firma.

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